giovedì 10 dicembre 2015 - Spike

Detenzione preventiva in Francia: un rischio "Guantanamo"?

Hollande vuole cambiare la Costituzione e aggiungere delle misure che permettano di aumentare i poteri dello stato nella guerra al antiterrosismo. «La legge può autorizzare una privazione della libertà a titolo preventivo e prendere in considerazione una detenzione in centri previsti per questi scopi ?» si chiede un documento presentato al Consiglio di Stato

La Francia è in guerra, Hollande lo ha dichiarato dopo gli attentati dello scorso 13 novembre a Parigi, e lo ha sottolineato bombardando la Siria. 

Tra le misure prese per proteggere il Paese c'è l'estensione dello Stato di Emergenza e una proposta di modifiche costuzionali (che prevendono anche la perdita della nazionalità). A queste si aggiunge una nuova idea del Ministero degli Interni: la detenzione preventiva in speciali centri per i sospettati di alcuni reati che toccano la sicurezza nazionale. 

Ne parla Le Monde: il Consiglio di Stato è stato sollecitato dal Governo a questo proposito con una richiesta di internamento ammistrativo per le persone che sono state schedate come "fiche S". 

In realtà, dice semre Le Monde, da Place Beauvau (dove ha sede il Ministero), dicono che non è una loro iniziativa ma dell'opposizione, anche se la proposta figura nel documento inviato dal Ministero degli Interni che contiene le richieste di polizia e gendarmeria. Questa proposta di "detenzione per le fiche S", continua il quotidiano, è piuttosto dettagliata, indice del fatto che è stata presa in considerazione dal Ministero. 

Intanto chi sono? La "fiche S" è dispositivo che prende in considerazione chi rappresenta una minaccia per la pubblica sicurezza o per quella dello Stato. Va detto che gli attentatori del Bataclan, così come i fratelli Kouachi e Amedy Coulibaly rientravano in questa schedatura. 

Quanti sono? Sempre secondo Le Monde circa 20mila, di cui 10.500 per radicalizzazione di stampo islamico. I soggetti così segnalati dovrebbero essere rinchiusi in speciali centri di dentenzione fino a che la loro estraneità a fatti x non venisse dimostrata. 

E se il Consiglio di Stato avesse qualche dubbio su questa misura? Il documento avanza altre due proposte: mantenere questa misura solo per chi è già stato condannato per terrorismo e ha già scontato la sua pena; oppure la possibilità di mettere dei soggetti ritenuti pericolosi sotto il controllo del braccialetto elettronico o agli arresti domiciliari, al di fuori dello Stato di Emergenza. 

«La legge può autorizzare una privazione della libertà a titolo preventivo e prendere in considerazione una detenzione in centri previsti per questi scopi ?» si legge sul documento presentato al Consiglio di Stato. Commenta Le Monde, questo quotidiano così radicale, «una misura del genere supererebbe il campo di Guantanamo, che non era pensato per i cittadini americani». 

Foto: art in the city/Flickr

 




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