giovedì 27 ottobre 2011 - bruno piano del balzo

Democrazia nei partiti

I partiti non sono regolamentati dalla Costituzione. Partiti e sindacati italiani non hanno regole certe al loro interno, non hanno democrazia. Sono i primi a non rispettare le regole (quando ci sono).

E' molto emblematico quanto successo ultimamente all'interno dei partiti che ci governano, il PDL e la Lega. Nel PDL il segretario non è stato votato, eletto, ma nominato da Berlusconi, che come un re ha designato il suo successore. E' democrazia questa? Nella Lega Nord Bossi ha designato il segretario del partito a Varese, anche qui senza votazioni. Sono come dei sultani che designano i successori o i luogotenenti. Non sanno cosa sia la democrazia.

Nei partiti di opposizione le cose non vanno tanto meglio. I congressi si fanno quando li decidono i segretari, quando gli fa comodo. Non ci sono scadenze certe. E in tutti ci sono lamentele da parte degli iscritti per mancanza di democrazia.

Poi ci sono i Radicali Italiani, oppositori del governo e delle opposizioni, quindi del regime, che tengono il loro congresso ogni anno a data fissa. Ma questa è un'altra storia, lunga da raccontare (60 anni), che spero un giorno venga divulgata a quel 99,5% che non la conosce.

Un minimo comune denominatore di regole certe nella vita interna dei partiti andrebbe messo nella Costituzione. Può essere che in futuro non avremo più bisogno di loro, ci saranno altre forme di rappresentanza, ma per ora sono l'unica forma di intermediazione e rappresentanza dei cittadini col potere.




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