lunedì 16 luglio 2018 - Yvan Rettore

Democratici nella forma, fascisti nella sostanza?

 
In un recente articolo ho letto che ad un partito di Estrema Destra basta raggiungere 40% dei voti per poter istituire un governo di tendenza fascista. Conviene però fare alcune precisazioni a riguardo perché non è esattamente così.
Innanzitutto, sia i nazisti in Germania che i fascisti in Italia non conquistarono mai il potere col 40% dei voti ma raggiunsero e superarono tale soglia grazie al sostegno di partiti centristi di stampo borghese che poi liquidarono con l'avvio della dittatura. 
Qui parliamo però sempre di voti espressi, perché se ci riferiamo all'insieme del corpo elettorale di ogni singolo paese ci si accorge che circa 2/3 degli aventi diritto non erano favorevoli a quei partiti e nel caso dell'Italia non comprendevano nemmeno i voti delle donne a cui era vietato recarsi alle urne e non è cosa di poco conto, dato che corrispondevano e corrispondono alla metà e oltre dei cittadini. 
Salvo i regimi militari di stampo dichiaratamente fascista in America Latina e nei paesi del Mediterraneo che hanno proliferato fino agli inizi degli anni '80, oggi domina invece una forma di fascismo che non intacca la forma della democrazia, ma la colpisce e si impone nella sostanza. 
E' così che presidenti di stampo fascista hanno preso il potere in Honduras e Brasile, ma anche in Europa con Aznar in Spagna, Erdogan in Turchia e in diversi paesi dell'est la cosa si è tranquillamente replicata. 
Quindi la forma dello Stato rimane la stessa sulla carta, ma i poteri che la definiscono cambiano e diventano dichiaratamente autoritari se non proprio fascisti. 
E non è necessario avere un personaggio dalle sembianze e attitudini goffe quanto ridicole come possono averle personaggi quali Trump e Salvini per riuscire in un simile intento. Proprio in questo gli Americani (ma non solo) sono stati maestri, perché hanno avuto fior di presidenti che riuscivano ad operare con una grande popolarità all'interno del paese cavalcando temi allora in voga per cercare consenso, salvo poi comportarsi come veri e propri fascisti in politica estera e garantendo impunità e favoritismi di ogni genere a lobby criminali. 
La differenza rispetto al passato risiede quindi nel fatto che oggi i fascisti non hanno più alcun bisogno di ricorrere ad un putsch per andare al potere e nemmeno di cambiare la forma dello Stato per restarvi perché sono sostenuti chiaramente da tutti quei poteri forti che vogliono mantenere l'esistenza del sistema neoliberista senza alcun intralcio. 
E questi ultimi sono pronti a ricorrere a qualsiasi violenza per riuscirvi, garantendo una facciata di perbenismo e di diritti che però nei fatti non vengono più tutelati come dovrebbe invece essere la regola in una qualsiasi democrazia che voglia dirsi compiuta e non solo formale.
 
Yvan Rettore



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