domenica 17 maggio 2015 - Nicola Lofoco

Delitto Moro: petizione per il recupero delle auto della strage di via Fani

La storia di ogni nazione è spesso raffigurata e rappresentata da alcuni simboli, nei quali resta scolpita la memoria ed il ricordo di fatti da non dimenticare. In Italia purtroppo questi simboli non sono sempre rispettati e tenuti nella giusta considerazione che gli spetta.

La tragica vicenda dell’uccisione di Aldo Moro e dei cinque agenti di scorta è indubbiamente uno dei pilastri della storia repubblicana italiana che ha segnato in modo indelebile anche il nostro presente. Il 16 marzo 1978 l’agguato di via Mario Fani compiuto dalle Brigate Rosse per rapire Aldo Moro e che costò la vita ad Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino conserva ancora oggi la sua memoria ed il proprio dolore nelle auto dove i cinque agenti vennero assassinati.

Le due auto erano una Fiat 130 colore blu ed un Alfetta bianco panna. Mentre la 130 è stata accuratamente restaurata ed esposta nel museo della motorizzazione civile di Roma, l’Alfetta bianca versa invece in condizioni estremamente precarie in un garage della Polizia di Stato a Roma, avvolta dalla ruggine che sta provocando un deterioramento gravissimo dell’intera struttura dell’auto.

Recentemente Giovanni Ricci, il figlio di Domenico Ricci ucciso quella drammatica mattina in via Fani, ha proposto una petizione per recuperare e restaurare l’Alfetta. La petizione può essere firmata su change.org a questo indirizzo:

https://www.change.org/p/petizione-affinch%C3%A9-le-autovetture-coinvolte-nella-strage-di-via-fani-vengano-restaurate-ed-esposte-nel-museo-della-motorizzazione-civile-insieme-alla-fiat-130-di-aldo-moro

Solo capendo bene il nostro passato possiamo comprendere meglio il nostro presente. Ma per fare questo occorre recuperare anche il valore dei simboli della nostra storia, compreso anche quello che rappresenta il doloroso sacrificio di cinque persone. Non dimentichiamolo mai. 




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