giovedì 27 settembre 2018 - Paolo Giardina

Del fare e non fare del Governo

Il “fare” è difficile.

Nel “fare” si insinuano tante variabili oggettive ed umane, non ultimo il malaffare, ma nella difficoltà del “fare” c’è soprattutto l’insidia perfida di chi sa solo produrre azioni per impedire a chi vorrebbe “fare” di “fare”.

Però, come quella storia di Eraclito… “questi infatti mutando son quelli, equelli di nuovo mutando son questi”, anche qui a volte ci troviamo dal lato del fare… altre dal “non far fare”.

E’ tutto un gioco, che purtroppo ci piace.

Allora… buttiamola in politica… per riderci su.

Luigino Di Maio non è al potere per “fare cose”, ma soltanto per dire che “non può fare niente” per colpa di quelli che “hanno fatto” in passato.

Ecco, nel suo caso, poteva continuare a sparare “minchiate dall’opposizione” per “fare meno danni”.




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