lunedì 3 novembre 2014 - Paolo Giardina

Dei due mondi, reale e virtuale, il virtuale è più reale

Oggi l'uomo non è più in grado di inventare nulla, può soltanto, attraverso il progresso tecnologico, perfezionare quelle idee maturate nel corso dei secoli.

 

Appare altrettanto certo un altro elemento, l'uomo nella sua evoluzione, nel tentativo di incidere su tutto il mondo che lo circonda non può “arrestarsi”, ma non può neppure influenzare la sua natura, è incapace di “cambiare se stesso", neppure nel mondo virtuale, che con quello reale si sovrappongono.

La "prima piazza", in cui la “gente" si riuniva per discutere era l'Agorà, nell'antica Grecia. Gradatamente, anche se, sempre meno, lo è stata per molti secoli.

Oggi la “piazza“ non è più un luogo fisico, e non potrebbe esserlo; ne assume le funzioni un luogo cosi detto virtuale, quasi immaginario, ma reale, nel senso che esiste. Ed è talmente reale, che consente ad ognuno di noi di confrontarsi con i propri simili da qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi momento. Internet in fondo non è altro che un “aereo", un mezzo di trasporto delle idee, che consente di accorciare i tempi.

L'uomo dapprima camminava a piedi, poi con arcaici mezzi di trasporto, oggi con l'aereo. E' capace di colmare distanze notevoli in pochissime ore.

Fino ai primi anni del '900 per andare in "America" occorreva un mese, oggi basta un giorno, con internet pochi istanti.

Non necessariamente, come da più parti si sostiene, l'inserimento nella nostra vita di internet è stato negativo. La “novità della rete” è paragonabile all'invenzione della ruota, della scrittura, della macchina a vapore, o dell'Aereo.

Questo si chiama progresso, pertanto come tutti i cambiamenti comporta anche l'esigenza di lasciarsi dietro “cose importanti“.

A prescindere dal giudizio soggettivo, esistono alcuni elementi di indubbia novità.

- In un epoca in cui tutta la trasmissione delle idee avviene in forma orale, e cioè, quasi esclusivamente con la parola, nel “mondo virtuale” l'uomo cerca di imporre le proprie idee, pressoché unicamente con lo scritto.

- Pur essendo vero che la comunicazione non è solo verbale, in quanto l'attività motoria non è estranea all'attività del parlare, il fatto che non interiagiamo compiutamente tra di noi, non è imputabile ad internet, anzi è nel mondo reale dove l'interazione è scomparsa.

- Sul virtuale c'è il "feedback", cioè la possibilità di interagire tra gli attori della comunicazione, cosa che non avviene con la TV e oggi, spesso, neanche nei rapporti interpersonali.

Ma esistono anche una serie di elementi di continuità:

- Le modalità con cui si diffondono le "dinamiche di una folla", sono uguali a quelle "dell'antico mondo reale”. La diffusione delle notizie, il modo in cui vengono percepite e riportate, per altro con un enfasi assai maggiore rispetto al mondo reale;

- Anche nella rete esistono “cose vere e stupidaggini”, “cose sensate e insensate”, alla pari che nel mondo reale.

- Allo stesso modo, non è vero che sul virtuale, uno vale uno, chi sa usare bene la “macchina“, chi ha capacità economica per acquistare e studiare i programmi più evoluti, chi ha l'ingegno per promuoversi o promuovere le proprie idee, ne trae maggiori vantaggi.

- Anche su internet ci sono "tipicità di personalità" come nella vita di tutti i giorni, chi si limita a postare le idee degli altri, chi timidamente esprime un mi piace, e finanche chi sta a guardare cosa scrivono gli altri, e c'è chi scrive stupidaggini.

Ma mentre noi discutiamo sull'utilità, di questo mondo, da qualche parte nel mondo qualcuno sta pensando di sostituirlo, per essere poi criticato dagli “ internauti “ attuali.

Magari un modo con cui si trasmette direttamente il pensiero, senza la mediazione di alcun mezzo. A quel punto saremo vicini al massimo, poiché il pensiero di un idea, senza essere filtrato dalla scrittura o dalla parola rappresenta compiutamente il nostro essere e li forse, uno vale uno, ognuno è uguale ad ogni altro.

 

 




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