giovedì 23 febbraio 2023 - Giovanni Greto

De’ visi mostruosi e caricature. Da Leonardo Da Vinci a Bacon

A Palazzo Loredan, sede dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, l’ultima mostra della Fondazione Giancarlo Ligabue

Inti Ligabue, Presidente dell’omonima Fondazione intitolata al padre Giancarlo, sorridente e soddisfatto, come al solito, ha presentato alla stampa la nuova esposizione organizzata con pazienza e competenza secondo il motto della Fondazione, il desiderio di conoscere e far conoscere.

Il titolo scelto fa riferimento ad una divertente notazione di Leonardo Da Vinci (1452 – 1519), contenuta nel suo “Trattato della Pittura”, riguardo le “teste caricate”, relativa ai “visi mostruosi”: De’ visi mostruosi non parlo, perché senza fatica si tengano a mente.

Nel cinquantenario della Fondazione, o meglio di cultura targata Ligabue (1973), la mostra intende far vedere una preistoria della caricatura veneziana, che si incentra sulle origini lombarde che danno vita alla corrente artistica dei quadri comici.

“Questa esposizione di disegni antichi - ha spiegato Inti Ligabue - potrebbe apparire anomala da parte di una Fondazione che in sette anni ha sempre proposto grandi mostre di taglio archeologico ed etnografico, dedicate all’arte e alla cultura di civiltà e popoli lontani. Eppure, in un modo certamente diverso rispetto al passato, anche questa esposizione, partendo da un nucleo di 18 disegni autografi leonardeschi, ci induce a riflettere sulla nostra umanità : l’uomo è al centro dei nostri interessi; Venezia è il punto di partenza e di ritorno delle nostre esplorazioni e delle nostre ricerche; la voglia di scoprire e di condividere è il motore della nostra Fondazione”.

Pietro C. Marani, curatore anche del catalogo (Marsilio Arte), professore ordinario di storia dell’arte moderna e museologia al Politecnico di Milano e specialista di Leonardo, ha parlato con passione di una mostra che raccoglie oltre 70 fra disegni, incisioni e stampe antiche, provenienti da musei e collezioni private, tra le quali spicca la “testa di vecchia”, attribuita a Leonardo, della collezione Ligabue, messa a confronto con teste grottesche di Leonardo, concesse dalla Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano, dalla Pinacoteca di Brera e dalla Devonshire Collections di Chatsworth (presente in sala Alice Martin, ‘Head of the Devonshire Collections Chatsworth’). Non una mostra generica sulla caricatura italiana, bensì una traccia di riflessione per altre verifiche e spunti circa la conoscenza e la diffusione di un genere che troverà proprio nella Venezia della prima metà del Settecento uno sviluppo e una declinazione assai singolare, intrecciandosi con la grande tradizione musicale e teatrale veneziana.

Il percorso della mostra, essendo imperniato sulle “teste grottesche” e sulle “caricature” nell’Italia settentrionale, comprende disegni e dipinti di Giovan Paolo Lomazzo, Aurelio Luini, Giovanni Agostino da Lodi, Parmigianino, Annibale e Agostino Carracci, Donato Creti, Giovanbattista e Giandomenico Tiepolo, e incisioni di Giuseppe Arcimboldo, Battista Franco, Wenceslaus Hollar tra gli altri.

L’esposizione si conclude con il confronto tra il dipinto di Giovan Paolo Lomazzo – testa di donna grottesca derivante da un disegno di Leonardo a Chatsworth - e le teste di uno spettacolare trittico di Francis Bacon (1909 – 1992) , Three Studies for a Portrait of Isabel Rawsthorne (1965) del Sainsbury Centre di Norwich. Il confronto è in grado di cogliere il perdurare di una ricerca attraverso i secoli nello scavo del volto umano e nella sua deformazione, intesi come riflesso di caratteri, passioni, inconfessabili istinti animaleschi, impulsi interiori e forse incubi della psiche e del subconscio, da sempre oggetto di studio e attenzione da parte degli artisti dell’età moderna e contemporanea.

Il catalogo, edito in occasione della mostra, che chiuderà i battenti il 27 aprile, si compone di quasi cento “teste caricate”, teste grottesche e caricature, dalla fine del XV° al XX° secolo, attraverso disegni originali, incisioni, acqueforti, acquarelli e libri a stampa provenienti da importanti musei internazionali. Un plauso alla completezza descrittiva di ogni singola opera presente in mostra.

Foto Wikimedia




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