venerdì 14 agosto 2015 - Giuseppe Aragno

De Magistris e la Napoli derenzizzata

Dopo la sfida sulla Napoli derenzizzatta, il discorso si affina. Si gioca a carte scoperte e senza politichese.
Un progetto chiaro, un sistema di valori pienamente condivisibili, un metodo che coinvolge pienamente la base e alcuni incontestabili dati di fatto. La città che non vota più per disgusto – più o meno il 50 % degli aventi diritto – ha trovato un riferimento, che non è e non vuole essere semplicemente l’uomo che “sfida il sistema” e il leader carismatico.

De Magistris costituisce oggi il perno attorno a cui tendono a raccogliersi con pari dignità un insieme di forze rappresentative delle lotte e della volontà di cambiamento che in città si tocca con le mani. La sfida è sul rifiuto del neoliberismo, la lotta par legalità repubblicana contro un sistema autoritario. Nulla di plebiscitario e nulla di improvvisato.

Per quanto mi riguarda è l’esito naturale di un incontro tra percorsi diversi che, pur provenendo da esperienze di vita lontane tra loro, giungono a condividere un obiettivo decisivo: la difesa dei diritti dei lavoratori, delle libertà politiche e civili. Un moderno antifascismo, contro una moderna forma di eversione e lo strapotere della finanza, la cui forma di governo privilegiata è quella autoritaria e neofascista, incarnata in un crescendo dai governi Monti, Letta e soprattutto Renzi.

A Napoli ognuno ha nelle proprie mani le chiavi di un’officina in cui costruire il futuro della città e un laboratorio sperimentale che può diventare modello nazionale.
Mettiamoci all’opera!

Intervista a Luigi De Magistris su Contropiano.

 

 




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