venerdì 28 luglio 2017 - Pressenza - International Press Agency

Dakota Access | Due attiviste dell’Iowa dichiarano di aver sabotato l’oleodotto

In Iowa, due attiviste del Movimento dei Lavoratori Cattolici hanno dichiarato, lo scorso 24 luglio, di aver compiuto diversi atti di sabotaggio per fermare la costruzione dell’oleodotto Dakota Access, che partendo dal North Dakota attraversa il South Dakota e l’Iowa e arriva nell’Illinois. Jessica Reznicek e Ruby Montoya hanno raccontato di aver dato fuoco a cinque macchinari usati per la costruzione dell’oleodotto l’anno scorso nel giorno delle elezioni. Le due donne hanno poi imparato a distruggere valvole vuote e si sono spostate lungo le tubazioni, distruggendo le valvole e ritardando i lavori per settimane. Hanno dichiarato di assumersi la responsabilità dei sabotaggi per ispirare altri ad attivarsi.

Jessica Reznicek: “Parliamo pubblicamente per spingere altri a compiere azioni audaci, con purezza di cuore, per smantellare infrastrutture che negano i nostri diritti all’acqua, alla terra e alla libertà. Come civili abbiamo assistito ai ripetuti fallimenti del governo; è nostro dovere agire in modo responsabile e integro, rischiando la nostra libertà per la sovranità di tutti.”

Ruby Montoya: “Alcuni potrebbero considerare violente queste azioni, ma non è così. Abbiamo agito con il cuore, senza mai minacciare la vita umana o le proprietà personali. Ciò che abbiamo fatto è combattere un’azienda privata che agisce senza freni in tutto il paese, appropriandosi della terra e inquinando le riserve d’acqua della nazione.”

Dopo aver diffuso questa dichiarazione davanti alla sede dell’Iowa Utilities Board Office, le due attiviste hanno usato un martello e un piede di porco per danneggiarne la targa, in segno di protesta per la decisione presa venerdì di respingere una causa intentata da un gruppo ambientalista, che puntava alla revoca del permesso concesso all’oleodotto e quindi alla sua chiusura.

Lunedì le due donne sono state arrestate per aver danneggiato la targa. Una cauzione di mille dollari è stata fissata per la loro liberazione. L’oleodotto Dakota Access è operativo da quando il Presidente Trump lo ha autorizzato, nonostante mesi di resistenza a livello nazionale guidata dalla tribù Sioux di Standing Rock.




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