mercoledì 31 luglio 2013 - paolodegregorio

Da Cavaliere a imperatore

“La storia non si ripete se non come farsa o tragedia”

Sperando di evitare la tragedia, la scena farsesca che andrà in onda nel panorama politico domestico sarà quella molto ridicola e infantile, anzi senile, di ritirare fuori gli anni ruggenti di “Forza Italia”, sperando di cancellare condanne, fallimenti, logoramento fisico di 78 primavere.

È piuttosto complicato riciclare promesse come milioni di posti di lavoro, grandi opere, benessere per tutti, quando si è governato per un ventennio, senza opposizione, dando poi la colpa del totale fallimento a inesistenti “comunisti”, con i quali poi, per disperazione, si è convolati a nozze nel governo Monti e nel governo Letta.

Non c’è un solo indicatore economico positivo da attribuire alle capacità imprenditoriali del "padrone dei media italiani", se non quello di aver messo le mani anche su Rai1 e Rai2, e aver goduto dunque di una stampa serva e amica a reti ed edicole unificate.

Ma tutte le esagerazioni, le prepotenze, le pretese di impunità, generano anticorpi, che questa volta, per la prima volta, fanno paura. Sono arrivati al 25%, si chiamano grillini, non sono stati nominati da nessuno, ma eletti dagli iscritti al M5S, in quanto presenti sul territorio con iniziative, inchieste, controllo dell’attività politica.

È questo il fenomeno che ha costretto i due finti avversari, PD e PDL, ad una repentina attrazione, forse un po’ incestuosa, ma assolutamente necessaria per poter avere un futuro, a unire le forze per una lotta senza quartiere contro i veri rottamatori. Quelli che veramente vogliono cambiare le regole del gioco e spostare le decisioni politiche dalle nomeklature, dai vertici, verso i cittadini, con una nuova legge elettorale (quella per eleggere i sindaci), referendum propositivi, leggi di iniziativa popolare con obbligatorietà di discussione in Parlamento, fine dei conflitti di interessi, RAI con un solo canale senza pubblicità ed elezione del direttore generale con tutti i poteri da parte dei cittadini che pagano il canone.

Ci piaceva (si fa per dire) Berlusconi quando tutto sommato appariva come un piazzista, ottimista, ridanciano, un simpatico gaglioffo, puttaniere di gran portafoglio, invidiato e votato da milioni di poveracci a cui vendeva sogni che restavano tali.

Oggi appare cupo, responsabile verso il governo Letta; dà l’idea di tenere a freno la destra del partito che vorrebbe fare sfracelli se la Cassazione si azzarda a confermare le sentenze di 1° e 2° grado, ma è fuori ruolo, appare un commediante in una recita non adatta alle sue corde.

Caro Silvio, il tuo tempo politico è scaduto. Sei così pieno di soldi e di mezzi che potresti salire sul tuo jet privato e trovarti dopo qualche ora ad Antigua, dove saresti sicuramente eletto imperatore, dove con facilità potresti far approvare una legge “ad personam” per aver diritto allo “jus primae notis” con tutte le donzelle del reame, senza dare più un euro a Veronica e a De Benedetti.

Giocatela così, torna al sorriso, ma vai! 

Foto: Wikimedia

 




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