venerdì 25 ottobre 2013 - Professional Consumer

Cuneo fiscale: temerario il credulone

Il Premier primeggia nel tentare di governare la crisi. Fa quel che può scambiandolo per quel che s'ha da fare.

Ecco, appunto, quel che s' ha da fare: più soldi in busta paga. Nelle prossime settimane, nei prossimi mesi presenteremo una legge di stabilità e lavoreremo per mettere ordine nelle aliquote dell'Iva. Lo faremo tenendo conto dei problemi della finanza pubblica".

Potrebbe valere tra i 350 e i 400 euro sulla busta paga un ipotetico intervento sul cuneo fiscale di 2,5 miliardi di euro destinato ai lavoratori. Questo è quanto possibile calcolare, considerando l'intervento sulle detrazioni Irpef per il lavoro dipendente e presumendo che, del possibile intervento di 4-5 miliardi nella legge di stabilità, metà sia destinato ai lavoratori e metà alle imprese. Calcolo solo indicativo perché le variabili sono molte. Il bonus potrebbe essere erogato in un'unica tranche.

E bravo il Premier, mette nel mirino il cuneo fiscale.

Messo a leva quel cuneo spacca:

  1. Può ridurre, per le impresa, il costo per unità di prodotto e così rendere competitive le merci: prezzi ridotti rifocillano il potere d'acquisto.
  2. Ridurre il prelievo fiscale su salari e stipendi. Pure qui, aumenta il potere d'acquisto.

Eggià, due piccioni con una fava: i produttori troveranno convenienza a produrre; i lavoratori, lavorando a guadagnare di più; i consumatori a consumare.

Micco il Premier!

Tocca fare adesso quattro conti sullo stato delle cose.

Confcommercio mette in campo dati raggelanti: nel 2013, il reddito disponibile è pari a 1.032 miliardi di euro, rispetto ai 1.033 del 1988.

Il Premier non si abbatte, anzi ribatte e mette, giust'appunto, sul piatto 1 euro, cent più cent meno, al giorno per dare compenso a quei redditi.

Un bel gruzzolo!

Non pago spera, anzi deve credere e pregare che la riduzione del prezzo delle merci compensi quel che ancora manca per riparare al danno fatto a quei redditi.

Temerario il credulone!

Mauro Artibani

 

Foto: Enrico Letta/Flickr




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