mercoledì 18 novembre 2020 - Giorgio Zintu

Cultura in crisi al tempo del Covid. Il caso del Fondo Ranalli di Civitavecchia

CIVITAVECCHIA - Parlare oggi di cultura e di associazionismo culturale è come parlare di un disturbo di secondaria importanza, di scarso interesse clinico. Altre sembrano infatti le vere emergenze ma, appunto, “sembrano”. Teatri, cinema, musei, convegni, associazioni subiscono gli effetti di una crisi sanitaria che impone un distanziamento sociale, molto spesso in aperta antitesi con tutto ciò che per definizione è coinvolgimento, impegno comune, stare insieme agli altri in un luogo fisico che nessuna virtualità potrà sostituire.

Tardivamente forse ci si accorgerà di come la situazione attuale produrrà un’onda lunga con effetti gravi su spazi, esperienze, storie, memorie collettive e valori. Pezzi pregiati della nostra storia che si ritenevano consolidati risultano al contrario troppo fragili per resistere e potranno essere cancellati in tempi tanto rapidi quanto sorprendentemente duraturi.

La storia, solo un esempio di quanto accade, riguarda una consistente donazione fatta da un ex senatore, Giovanni Ranalli, alla sua scuola elementare frequentata negli anni trenta del secolo scorso.

Tutto risale al 2009 come ricorda Giovanni Massarelli, ex sindaco di Civitavecchia negli anni sessanta, in “Una città in bilico”:... “ci siamo ritrovati per raccontare agli alunni di quella scuola di via XVI Settembre, che ci aveva visto entrambi scolaretti nel 1930, le nostre esperienze scolastiche …” e di come “…in un momento di grande commozione, Giovannino Ranalli promise che avrebbe lasciato in eredità a quella scuola la sua immensa biblioteca, come segno della sua gratitudine a un’Istituzione che gli aveva permesso di raggiungere mete impensabili. Ha mantenuto la parola: tutti i suoi libri saranno ospitati al terzo piano della scuola “Cesare Laurenti” e costituiranno una notevole fonte di ricerca per tutti gli alunni che troveranno la possibilità di consultare testi particolari che sono la raccolta di una vita dedicata al sapere”.

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Giovanni Ranalli e Giovanni Massarelli
Ottobre 2014, Sala Convegni Compagnia Portuale Civitavecchia Foto di Giorgio Zintu

Un gesto esemplare, un messaggio inviato alla città e alle giovani generazioni da una persona che aveva ricoperto incarichi amministrativi, politici e istituzionali di altissimo rilievo e che per questo si definiva “Uomo di partito e delle istituzioni”, una vita di impegno iniziata dopo la fine della seconda guerra mondiale.

Sembrava una storia a lieto fine che nell’ottobre del 2014 si concludeva positivamente con l’inaugurazione del Fondo Ranalli, un progetto curato dalla neocostituita associazione “Amici del Fondo Ranalli-ODV” e finanziato dalla Fondazione CARICIV.

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Fondo Ranalli, Sala Grandi Opere
In primo piano il Codice Resta

ll Fondo comprende una biblioteca di oltre duemila volumi, tra cui opere di grande pregio tra le quali il Codice Atlantico e il Codice Resta in edizione restaurata, una raccolta di quadri di importanti artisti (tra i quali Carlo Levi, Ennio Galice, Giovanni Massaccesi, Renzo Vespignani) oltre a preziose icone russe di fine Ottocento e arredi di notevole fattura. Tutto sistemato in tre ambienti della scuola, in un’ala del terzo piano

I soci di “Amici del Fondo Ranalli” nel corso degli anni non si sono limitati a favorire la consultazione delle opere ma hanno avviato progetti e attività diverse: presentazione di saggi, documentari, la lettura con “Ioleggoperché”, la formazione tramite i corsi di Alternanza Scuola-Lavoro con oltre duecento studenti partecipanti, l’evento sui 150 anni dalla morte del grande incisore Luigi Calamatta, la partecipazione alla edizione 2019 della Festa internazionale della storia. Il Fondo è stato anche uno dei centri culturali visitati, per il 400° anniversario dell’ambasceria di Hasekura Tsunenaga, dalla delegazione della Città di Ishinomaki alla quale sono state presentate le realizzazioni degli alunni della Scuola “Cesare Laurenti”.

Sembrava rispettata la memoria del Senatore Ranalli, deceduto nel 2018, offendo un’idea viva dell’istruzione e della cultura, favorendo il rapporto tra la scuola e la città. Per contribuire alla divulgazione dei contenuti del Fondo e delle altre iniziative culturali anche oltre i confini cittadini l’Associazione di volontariato ha avviato nuovi canali interattivi di comunicazione: il sito internet www.fondoranalli.org, la pagina Facebook “Fondo Ranalli” e il canale YouTube “Amici del Fondo Ranalli – Civitavecchia”.

Nulla lasciava prevedere quello che è accaduto nello scorso mese di ottobre. Per esigenze didattiche la scuola ha richiesto l’uso di due dei tre locali e programmato l’occupazione di tutti gli spazi ad esso dedicati.

Di fatto il Fondo è stato smantellato, i suoi pezzi ammassati alla meglio in un’aula e la scuola è intenzionata a trasferire tutto in altra sede pubblica, sempre che sia reperibile un locale con caratteristiche di sicurezza e climatizzazione adeguate.

Appare evidente il rischio che, in una situazione confusa, si verifichino dispersioni e danni di un patrimonio di valore culturale e artistico in un momento di crisi generale dell’associazionismo culturale, afflitto da problemi di carattere , inesistente disponibilità di spazi fruibili e a basso costo che la crisi sanitaria ha solo aggravato.

Tutto è fermo ed è persino troppo semplice osservare che tutto ciò che non si sviluppa finisce per far regredire il sistema sociale complessivo. Il Fondo Ranalli non è che la punta di un iceberg, spetta ora alle Istituzioni, non solo locali trovare, nella piena collaborazione di tutti, una soluzione idonea.

L’ emergenza può essere un’opportunità di riflessione e di iniziativa più generale, perché la cultura non può morire, prima che per il virus, per l’indifferenza.

 




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