giovedì 29 dicembre 2011 - UAAR - A ragion veduta

Critiche al funerale cattolico ad Havel

Petr Uhl, amico e compagno di dissidenza di Vaclav Havel, ha criticato la decisione del governo ceco di far svolgere un funerale cattolico nella cattedrale di San Vito.

A detta di Uhl, l’ex presidente non era religioso, non si era mai legato alla Chiesa e non credeva in un dio personale. La Chiesa avrebbe tuttavia voluto appropriarsi in pompa magna del prestigioso defunto: il discorso dell’arcivescovo Dominik Duka sarebbe stato tendenzioso, riporta il Prague Daily Monitor, e volto a dar l’idea che Havel avesse cambiato idee negli ultimi giorni di vita.

Uhl ha criticato anche il concetto stesso di funerale di Stato, non normato dall’attuale legislazione, ricordando come il fondatore dello stato cecoslovacco, Tomas Garrigue Masaryk, anch’egli un ateo, non fu commemorato con una cerimonia in chiesa.

Anche per Giorgio Bocca, pure dichiaratamente ateo, ha avuto luogo un funerale cattolico.





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