martedì 10 settembre 2013 - Professional Consumer

Crisi: se la cantano, se la suonano

Appunti e spunti dei tempi incerti. Oltre un mese fa, il presidente della Fed di New York, William Dudley, durante un discorso a New York ebbe a dire: "Le circostanze economiche potrebbero divergere significativamente dalle aspettative del Fomc". 

"Se le condizioni del mercato del lavoro e lo slancio della crescita dovessero essere meno favorevoli rispetto alle prospettive della Fomc - e questo è ciò che è accaduto negli ultimi anni - mi aspetterei che gli acquisti di asset continuino ad un ritmo più elevato e per un periodo di tempo maggiore".

Buontemponi questi della Fed, c'è da fidarsi. Non paghi di cotanta preveggenza, dalle minute della loro riunione del 21 agosto si legge che i membri del comitato hanno espresso preoccupazione per l'andamento dell'inflazione. Dai verbali emerge come "una inflazione costantemente al di sotto della soglia del 2%, fissata dal Comitato, potrebbe porre rischi alla performance dell'economia Usa.”

Inflazione bassa = danno! Ed il reddito insufficiente allora? Già, proprio negli Usa e proprio al netto del tasso di inflazione, il 40% di chi lavora guadagna meno di quello che era il salario minimo nel '68.

Sta scritto nel sito Zero Edge che rielabora i dati riferiti dalla Social Security Administration sulle “statistiche salariali 2011”. Quelli dell'Ilo scrivono che se il tasso degli inoccupati nel mondo sta attorno al 65% vuol dire che il 35% degli attivi mangia la polvere.

Ci sono pure quei 40 milioni di lavoratori usati e dismessi che vivono con i sussidi statali senza fare granché. Con l'Obamacare Full Frontal, poi, dei 953 mila posti di lavoro creati nel 2013, il 77%, pari a 731.000, è a tempo parziale.

Qualcuno dice insomma che gli Usa si stanno trasformando in una società di persone che ha tempo perché lì si fa il part-time. Dunque, se tanto mi dà tanto, mancano salari, stipendi, soldi spicci insomma e senza soldi non si canta messa!

Quale messa? Quella della spesa. Chi adesso vuol prendersi la briga di ricordare quante, per numero e volume, nuove merci e servizi sono arrivate sul mercato dal '68 che devono essere acquistate?

Tante, ma tante; tante, che quelle ridotte capacità di spesa non riescono a smaltire. Già, e quelli della Fed rimestano con l'inflazione. Non scherziamo, con questi chiari di luna, non v'è traccia di aumento dei prezzi, anzi.

Un momento però, inflazione per inflazione si potrebbe, che so... ”sollecitare” quella salariale; far crescere questa. Massì, una mossa per rifocillare il potere d'acquisto. Toh, proprio quello che fa il 70% della performance dell'economia.

Già, proprio quella che pur quei signori faticano ad immaginare se non spinta dal debito generato dalle loro politiche monetarie.




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