lunedì 9 settembre 2019 - YouTrend

Crisi di governo: come è stata percepita? Sondaggio Quorum/YouTrend per Sky TG24:

Filtri quali età, provenienza, titolo di studio e intenzioni di voto mostrano la crisi di governo da prospettive interessanti

di Daniele Rovida

Con l’insediamento del nuovo governo giallorosso guidato sempre da Giuseppe Conte, si è conclusa definitivamente, a quasi un mese dal suo inizio, la crisi dell’esecutivo gialloverde. Ma come è stata percepita questa crisi dagli italiani? Proviamo a comprenderlo con l’aiuto dei dati forniti dal nostro sondaggio per Sky TG24 dello scorso 30 agosto, incrociati con fattori demografici quali età, titolo di studio, intenzioni di voto e provenienza.

Il giudizio sul governo Lega-M5S

Un elevato gradimento per l’operato del Governo gialloverde è prevedibile nella schiera di elettori di Lega e Movimento 5 Stelle: il 70,6% degli elettori leghisti ritengono positiva l’esperienza del Governo Conte I, e tale gradimento è ancora più elevato presso chi sostiene i 5 Stelle (79,2%). Il gradimento crolla tra le file degli elettori del PD (11,7%).

Dati interessanti emergono se consideriamo le fasce d’età: l’operato del Governo uscente è infatti stato giudicato negativamente soprattutto dagli over 55 (69,5%) e da chi ha meno di 35 anni (64,3%). Per contro, il dato si abbassa al 51,5% nella fascia intermedia, che è quella maggiormente in età lavorativa comprendendo uomini e donne che hanno tra i 35 e i 54 anni.

 

Il giudizio sull’operato del Presidente Mattarella nella gestione della crisi

Per quanto concerne l’operato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella gestione della crisi, il giudizio su esso è positivo per il 72,7% della popolazione, anche se, come prevedibile, meno di un elettore leghista su due pensa ciò: del resto, gli elettori del Carroccio avrebbero preferito elezioni immediate in linea con le dichiarazioni di Matteo Salvini. Sensibilmente più alta è invece la fiducia riposta nel Capo dello Stato da parte dell’elettorato pentastellato (81,1%) e ancor più da quello Dem (85,8%).

 

L’opinione sulla dichiarazione di Salvini per cui PD e M5S erano già d’accordo per un ribaltone

In generale, l’ipotesi di ribaltone premeditato PD – M5S sostenuta dall’ex Ministro dell’interno gode di scarso sostegno, anche se naturalmente così non è per gli elettori della Lega (il 70,4% si dichiara concorde). Prendendo in esame il filtro generazionale, si nota come la dichiarazione del leader leghista sia sostenuta da oltre il 30% tra gli over 35, ma il dato cala sensibilmente tra le fasce di età più giovani: solo il 21,7% sostiene infatti l’ipotesi del ribaltone premeditato.

 

Cosa sarebbe stato meglio fare dopo la crisi di governo?

Come soluzione alla crisi di governo, più di 4 italiani su 10 avrebbero preferito elezioni immediate in autunno, anche se il dato varia sensibilmente a seconda dello schieramento politico di appartenenza: è una soluzione decisamente apprezzata dagli elettori della Lega (75,6%); viceversa risulta avversa a grillini (27,1%) e democratici (12,2%). L’ipotesi di un governo di legislatura giallorosso – che è poi quella che si è effettivamente realizzata – è stata indicata globalmente solo da un italiano su cinque, ma tra gli elettori del Partito Democratico è stata indicata dal 58,7%, e anche tra le fila pentastellate è la soluzione preferita dalla maggioranza relativa dell’elettorato (42,4%).

Filtrando i risultati per titolo di studio, coloro che non sono andati oltre la licenza media sono risultati i più favorevoli a una tornata elettorale in autunno (50,6%). Il dato, però, diminuisce al crescere del grado di istruzione raggiunto: il voto immediato è stato visto con favore dal 38,9% dei diplomati e dal 34,6% dei laureati.

 

Il Movimento 5 Stelle è più vicino alla Lega o al PD?

Il Movimento 5 Stelle è visto dagli italiani come più vicino al Partito Democratico (51,5%) che alla Lega (16,3%) e, sorprendentemente, non si registrano su questa percezione variabilità così importanti tra gli elettori dei tre partiti principali. Inoltre, nonostante il Movimento 5 Stelle si dipinga come partito post-ideologico, è solo il 37,9% a ritenerlo equidistante da Lega e PD: per il 44%, infatti, il Movimento è più vicino ai democratici, mentre solo per il 18,1% c’è una maggiore affinità con il Carroccio.

Inoltre, questa volta è la discriminante territoriale a restituire dati di dettaglio interessanti. Il M5S è ritenuto simile al PD dal 49,9% della popolazione dell’Italia meridionale, dal 49,4% di quella dell’Italia centrale e dal 44,4% degli interrogati del Nord Ovest: nel feudo leghista del Nord Est, invece, tale percentuale si alza al 64,1%.

 

Se c’è una differenza radicale tra i rapporti di forza in Parlamento e quelli nel Paese, è giusto andare a elezioni anticipate?

Infine, gli italiani si sono detti tendenzialmente favorevoli ad elezioni anticipate (58,8%) nel caso in cui vi sia una mancata corrispondenza tra i rapporti di forza in Parlamento e quelli nel Paese. Tale posizione è caldeggiata dal 90,9% degli elettori del Carroccio, mentre è molto più bassa tra i due nuovi partner di governo, attestandosi al 47,7% tra le file pentastellati e al 29,3% tra quelle democratiche.

Si può inoltre osservare come a titoli di studio più elevati corrisponda un minor accordo con questa posizione, sebbene anche tra i laureati resti comunque maggioritaria (52,5%).




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