venerdì 7 settembre 2018 - Paolo Giardina

“Corrente”… a Cinque Stelle

Le “correnti” agli arbori erano un espressione democratica della dialettica interna dei partiti politici, pian piano hanno subito un assoluta degenerazione diventando delle vere e proprie zavorre per la democrazia.

Una parte, all’interno del partito, si organizza allo scopo di imporre la propria linea politica e di ottenere posti ed incarichi per i propri membri. Pian piano la linea politica è scomparsa e l’unico obbiettivo delle “correnti” è diventato quello di acquisire spazi di potere.

Bene, anche il partito dei supereroi, denominato Movimento 5 Stelle, ha le sue correnti.

Diciamolo meglio, le ha sempre avute, ma con l’aumentare del potere e soprattutto con la guida della nazione, la loro esistenza è divenuta evidente, al punto che, tempo fa, il capo-padrone-garante Beppe Grillo “esternò“ per avvertire la comitiva.

Il quell’occasione si espresse con un chiaro messaggio: “In M5S non ci sono correnti”.

Ebbene, è utile evidenziare che neppure il “consiglio”-esternazione del capo-padrone-garante, capace di avocare a se tutti i super poteri dei supereroi, può “andare contro natura”, e fermare l’ascesa delle correnti.

Quella delle correnti è una legge, non scritta, che “colpisce” tutte le organizzazioni che ambiscono alla conquista del potere, una specie di “Legge ferrea dell’oligarchia” (Robert Michels).

Le “correnti” non si possono “chiudere” neppure con un provvedimento dall’alto.

Non ci riuscirono neppure Mussolini ed Hitler… pensa un po’ se può riuscirci un comico, che fa ridere sempre meno.




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