venerdì 14 aprile 2017 - quartopensiero

Consip | Garantisti che ragionano come giustizialisti

La critica che il fronte garantista rivolge a quello giustizialista è di trasformare degli indizi contro l'accusato, o anche un solo indizio, in colpevolezza assodata, dando in questo modo dimostrazione di scarsa considerazione per il diritto, oltre che di una logica da bar dello sport.

Sennonché succede che la stessa modalità di ragionamento venga poi adottata da molti "garantisti". Come nel caso dell'intercettazione manipolata di Tiziano Renzi riportata da due articoli de La Stampa, uno di Sorgi e l'altro di Feltri jr. (ah, quanti jr. si trovano in Italia in certi ambiti!).

Il secondo ne trae la conclusione che "l'inchiesta Consip è finita", come se non ci fossero altri elementi a carico degli indagati, mentre il primo deduce che Lotti è stato accusato ingiustamente, ignorando che le dichiarazioni messe a verbale dall'ad di Consip non sono state ritirate e che l'intercettazione in questione nulla c'entra col ministro.

Allo stesso modo dei giustizialisti, dunque, ai quali basta un elemento per emettere una condanna definitiva, a Sorgi e Feltri jr. basta un elemento per chiudere l'istruttoria e archiviare il caso in maniera altrettanto definitiva. Una sorta di giustizialismo al contrario.

 

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