mercoledì 14 novembre 2012 - La Via Dei Blog

Clowterapia: la forza di un sorriso

Amore, solidarietà e altruismo... Sono queste le parole chiave per descrivere coloro che decidono di dedicare la propria vita ad aiutare i meno fortunati. Molto spesso sono proprio i principali mass media, come televisione e testate giornalistiche, a ricordarci quanto l'indifferenza faccia da padrona nella nostra quotidianità e, considerando che sono proprio queste le principali fonti di informazione, ci sembra doveroso dedicare del tempo anche all'altra faccia della medaglia, cioè a quelle attività che grazie alla volontà di persone comuni riescono a regalare un pò di serenità e voglia di sognare a chi, per svariati motivi, sembra non avere più la forza per farlo.

I principali protagonisti in queste vicende sono spesso bambini e anziani, considerati le fasce più deboli, proprio loro che, invece, dovrebbero essere considerati un "patrimonio" da conservare e tutelare ad ogni costo, in quanto passato e futuro delle nostre generazioni. A ragione di ciò, è giusto considerare proprio loro quali meritevoli destinatari di un'iniziativa che, in questi mesi, sta cercando di prendere piede nella nostra città, e che vede protagonisti un gruppo di volontari che hanno deciso di dedicarsi alla cosiddetta "cura del sorriso" sperimentando, all'interno della struttura ospedaliera Santa Maria Goretti di Latina, la Clownterapia.

Con questo termine, nato dall'unione di due parole, si definisce un nuovo tipo di medicina alternativa che studia le proprietà del pensare positivo e del sorriso. Proprio quest'ultimo deve essere considerato il principio da cui parte tutto, nonché il biglietto da visita che permette di rapportarsi ed entrare in sintonia con il prossimo rivelandosi uno strumento efficace per la guarigione. L'origine di questa particolare scoperta si deve al conosciutissimo Patch Adams che iniziò a formulare una teoria sulla felicità partendo proprio dalle esperienze negative della sua vita. Il ruolo di questi clown-dottori non deve limitarsi alla compilazione di cartelle cliniche, bensì quello di impegnarsi a portare un sorriso nei luoghi di sofferenza.

Nulla in questo "lavoro sociale" viene lasciato al caso, tutto ciò che viene fatto ha un significato e uno scopo psicologico rivolto alla terapia del malato. Lo scopo è proprio quello di riuscire a trasformare un reparto o la camera d'ospedale in un ambiente magico in cui la risata diventa strumento di gioia e sicurezza.

Ridere è importante; è stato dimostrato che la distrazione, il buon umore e il sorriso aiutano ad affrontare il dolore andando ad agire sulla paura e sullo stress. "La vita in se stessa è più grande del male, della diagnosi, del trattamento, o dei meccanismi della malattia. Un momento di ilarità, una passeggiata in campagna, il semplice toccare o le lacrime possono riorganizzare la biologia come i farmaci non possono. Il clown costituisce un ospedale con una fattoria e un teatro".




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