martedì 10 novembre 2020 - Antonello Laiso

Ciao Trump

Che Trump non rappresentasse quella democrazia degli Stati Uniti D'America per tutto il suo popolo è cosa nota, come quella che non risultasse simpatico a molti per quei suoi modi guasconeschi e di quella superbia che è insita nella sua persona e non necessariamente in quell'uomo piu potente del Mondo che ben sapeva di esserlo.

In questo modo egli ostentava quel suo narcisismo, un narcisismo di un uomo ricchissimo e potentissimo ma che non poteva essere più tollerato come quello di un Presidente del popolo Americano.
 
Le decisioni per la gestione del covid, le decisioni per la gestione di importanti questioni razziali che rappresentano quei molti omicidi del popolo di colore e tanto altro, ha pesato in quelle decisioni di voto degli Stati .
 
Molte volte abbiamo osservato il Convivere di quei sentimenti pseudo razziali anche se malamente celati, di quello pseudopopulismo come stile di un modo politico, uno stile caratterizzato da violazioni di regole, di bob ton politico, uno stile aggressivo .
 E' noto che il principio della democrazia è garantito solo dalla volontà degli elettori che decidono con il loro voto, quel voto che negli Stati Uniti ha decretato un vincitore, in tutti i modi tali votazioni non hanno sconvolto piu di tanto quelle osservazioni post voto dei media come la stessa percentuali di votanti pro Trump, percentuale che in tutti i casi ha decretato un alta maggioranza per il Presidente Trump anche se in tutti i casi ne è uscito sconfitto.
 
Allora Biden si vincitore ma non di quella larga misura come si sperava, non per quello scarto ben visibile, ma per uno scarto che è stato la stampella di tutta quell'insoddisfazione del più del 50% del popolo americano.
 
Che Trump non accettasse quella sconfitta elettorale non suscita altrerttanto scalpore in quegli osservatori ed in molti americani, la cosa più grave sarebbe a questo o punto una lunga battaglia che ritardasse quella vera decisione di un popolo, ovvero la sua uscita politica da quei riflettori a lui tanto cari come la sua chioma, con quelle pericolose ripercussioni anche su quell'ordine pubblico già tanto difficile in quegli Stati Uniti d'America.
 
Quella enorme lezione di democrazia che il giornalista di quella importante rete televisiva Americana ha tolto la diretta in rete all'uomo più potente del mondo replicando "il Presidente sta dicendo cose non vere" che avrebbero potute essere pericolose per il paese rimarrà nella storia di tutte quelle pagine Americane e non solo.
 
Antonello Laiso



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