venerdì 30 marzo 2012 - UAAR - A ragion veduta

Chiesa: sacrestani in nero reclamano contratto regolare

Maurizio Bozzolan, presidente dell’associazione nazionale dei sacristi, Fiudacs, intervistato da Repubblica reclama i diritti degli addetti al culto. Secondo Bozzolan gran parte dei sacrestani è formata da pensionati e lavoratori in nero o senza busta paga. Il contratto regolare prevede 1260 euro al mese di stipendio, quattordicesima, un mese di ferie e altri 10 giorni di congedo per esercizi spirituali e aggiornamento professionale.

Inoltre da contratto il sacrista deve avere un “ottimo comportamento morale, religioso e civile” ed è previsto il licenziamento per giusta causa “per diffusione di notizie riservate, conosciute in ragione di servizio, riguardanti l’attività pastorale e il ministero sacro svolto nella chiesa”.

Se un sacrestano reclama l’assunzione regolare, la prassi è di rivolgersi al vescovo, che di fronte all’evidenza solitamente interviene a favore del lavoratore. Insomma il problema si risolverebbe “in famiglia” senza coinvolgere l’ispettorato del lavoro.




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