giovedì 2 novembre 2017 - pier giorgio tomatis

Chi sorveglia i sorveglianti?

Il Segretario del Partito Democratico avrebbe voluto sostituire il Governatore di Banca d'Italia, Ignazio Visco. Il Presidente del Consiglio, invece, ha rinnovato la fiducia ai vertici di Palazzo Koch. Il senso di questa diatriba tutt'altro che risolta in seno al PD è che Matteo Renzi contesta al Governatore una mancata sufficiente vigilanza sull'intero sistema bamcario italiano scosso, negli ultimi anni, dagli scandali di Monte dei Paschi di Siena, Banca Marche, le Casse di Risparmio di Ferrara e di Chieti, Banca Popolare dell’Etruria, Banca Popolare di Lodi, Banca Antonveneta, Banca Italease, Banca popolare italiana, tutte le ex casse di risparmio delle quattro province abruzzesi, Cassa di risparmio di Cesena, di Rimini e di San Miniato, Banca Popolare di Vicenza e Veneto banca.

 

Questa guerra fratricida, tra alti e influenti esponenti dello atesso partito, può ritenersi legittima o irresponsabile ma è il segno più che evidente dell'esistenza di un busillis vecchio come il mondo e che risponde alle locuzioni "Quis custodiet ipsos custodes?". Tratta dalla VI Satira di Giovenale significa, letteralmente: "Chi sorveglierà i sorveglianti stessi?". Se può parere legittimo contestare alla Banca d'Italia un non sufficiente controllo sulle altre Banche italiane deve risultare chiaro che l'articolo 47 della Costituzione sancisce che "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito". E il Parlamento e il suo braccio esecutivo non sono immuni da tale responsabilità. Al pari dell'Istituo Banca d'Italia.

Per quanto grave possa sembrare una certa inconsistenza nei controlli bancari che ha permesso a operatori disonesti di sottrarre all'intero settore somme di diverse decine di miliardi o di dilapidarle in rischiosi investimenti è pur vero che accusare il Governatore della Banca d'Italia è facile e poco utile. Sarebbe come voler addossare tutta la colpa dei comportamenti scorretti a chi controlla anziché achi viene controllato. L'Italia è uno dei pochi Paesi al mondo che vanta una grande evasione fiscale, una criminalità organizzata potente e ramificata, un debito pubblico stellare e che accomuna a questi record negativi una forte alea sulle pene per ogni tipo di reato e in particolar modo per quelli finanziari.

Quis custodiet ipsos custodet? Chi sorveglierà i sorveglianti? Non ha importanza. Tanto, basta sostituirli ogni tanto, magari dando loro una cospicua buonuscita. Non è mai un serio problema quello della distrazione di risorse finanziarie perché, in fondo in fondo, sappiamo tutti bene che qualunque cosa succeda a pagare sarà sempre e solo Pantalone...




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