giovedì 21 dicembre 2017 - Camillo Pignata

Chi sono i clandestini? I migranti che violano la Bossi-Fini o i Fascio-razzisti che violano la Costituzione?

Dopo gli abusi e le sevizie dei lager libici, le tante spregevoli ordinanze comunali contro gli immigrati, chi li aiuta, e il soccorso ad essi prestato, sia esso un pò di latte o un rifugio, dopo le ronde di casa Pound, il tutto perpetrato e commesso, sotto lo scudo della legge Bossi/Fini è giunto il tempo di ripristinare il significato vero di certe parole, come clandestinità.

E’ giunto il tempo di ricordare ai fascio razzisti che la utilizzano per giustificare le loro bravate, ai loro complici che se ne servono per far voti, a chi la adopera per stare a posto con la coscienza che tra il timbro di un permesso di soggiorno, e l'umanità dell’accoglienza, c'è un ponte, e si chiama Costituzione, carità cristiana e solidarietà.

La legge cristiana:

«Vi sarà una sola legge sia per il nativo sia per lo straniero residente in mezzo a voi… Quando un forestiero dimorerà presso di voi nel vostro paese, non gli dovrete far torto, ma lo tratterete come colui che è nato fra voi; l’amerai come te stesso perché anche voi siete stati forestieri nel paese d’Egitto» (Esodo 12, 49; Levitico 19, 33-34).

La Costituzione:

L'articolo 2 della Costituzione italiana stabilisce che "la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo", sia come singolo sia come nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità.”

Tra la politica per il rigetto degli immigrati e la loro integrazione c'è uno spazio di civiltà che accoglie e tiene insieme gli uomini della terra, e si chiama "principio di uguaglianza".

Articolo 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

C’è chi viola la legge Bossi/Fini e chi viola la Costituzione, e chi, rispettando la prima, viola la seconda.

Ma per i fascio razzisti laici o cristiani tutto questo non conta. Conta solo il timbro della Bossi /Fini ed i voti che si possono ricavare, dalla paura e dall’ignoranza della gente.

E allora chiamano clandestini gente che sfugge alla morte per fame o per guerra, e caricano questa parola di disprezzo, pregiudizi e paura, come se il visto d’ingresso o il permesso di soggiorno, fossero più importanti della vita, della sopravvivenza delle persone.

Chiamano clandestini anche gli irregolari e mettono tutti nello stesso calderone, confondendo i primi che sono immigrati entrati in italia senza visto di ingresso, con i secondi che sono quelli con il permesso di soggiorno scaduto e non rinnovato.

Per questa gente chiamare gli immigrati "clandestini" è diventata un’abitudine generalizzata ,che si è impadronita del loro cervello, tacita le loro coscienze ,e li fa sentire liberi da ogni colpa verso l’immigrato.

Non si sentono cattivi, né egoisti: in fondo ,sono cattolici apostolici romani, sono quelli del “presepe”, e per questo qualche volta aiutano il prossimo, solo che decidiamo loro chi, dove e come.

Rispettano i comandamenti ogni domenica vanno a messa, osservano la carità cristiana, la supremazia del papa...solo che, all’occorrenza, si sbarazzano dell'una e dell'altra.

Associano automaticamente, migranti a clandestini, ma nessuno si interroga sulla verità e sulle ragioni di queste affermazioni, sul supporto normativo, storico o statistico che li giustifica.

Distribuiscono patenti di clandestinità, mentre per rapacità, sete di potere carenze normative, di governo e burocratiche sono insieme allo stato di appartenenza, corresponsabili della loro migrazione, della loro clandestinità.

Si sentono legittimati a chiamare "clandestini" senza averne titolo, e legittimazione gente disperata che sfugge alla morte perché c’è una legge che lo consente.

Ma nessuna legittimazione politica ed etica può esistere se si è cittadini di uno stato dal passato coloniale che ha sfruttato ieri e sfrutta oggi le risorse africane vende armi in Africa, in violazione della legge 185/90, ed è complice nelldistruzione dell’agricoltura dei Paesi Sub- Sahariani, con gli accordi di Partenariato economico (Epa.

E intanto ,sullo sfondo, restano interrogativi senza risposta.

Ci sono solo i parametri territoriali della Bossi/Fini a definire il clandestino?I parametri valoriali di civiltà di umanità definiti dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e dalla nostra costituzione, non contano niente?

E` giusto chiamare cittadini italiani i fascisti e i razzisti e clandestino chi non ha il permesso di soggiorno?

Sono domande che ci dobbiamo porre se non vogliamo dare per vere e scontate, frasi che sentiamo o leggiamo e ripeterle, senza verifica, senza analisi, senza riflessione, senza fare i conti con la nostra coscienza laica e religiosa.

Che cos’è l’Italia per tutti noi?

Certo il luogo dove siamo nati, dove viviamo, ma soprattutto il sentimento di appartenenza e di condivisione degli stessi valori, quelli fissati nella costituzione.

Siamo italiani perchè nati in Italia ma anche perché siamo antifascisti solidali, e crediamo nella eguaglianza tra tutti gli uomini , senza distinzione di sesso o di razza.

Allora è giusto chiamare cittadini gli stupratori della solidarietà e dell’eguaglianza,e clandestino chi non ha il permesso di soggiorno?

Se clandestini sono gli immigrati, clandestini sono anche quelli che violano i principi sacrosanti della nostra civiltà della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo della nostra costituzione. 

Clandestini sono quelli che si ergono a paladini del nostro Paese e poi vengono condannati per i reati di banda armata ed associazione terroristica,contro il nostro Paese.

Sono italiani francesi inglesi o tedeschi quegli immigrati, che rispettano la costituzione del paese che li ospita.

Sono fratelli nostri quelli che chiedono a noi umanità e fratellanza.

Clandestini sono i fascio-razzisti, che hanno buttato nella spazzatura, i principi della solidarietà e dell’uguaglianza che sono le fondamenta della nostra identità di italiani.

 



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