giovedì 15 giugno 2017 - Anna Maria Iozzi

Che Dio ci aiuti: al via la quinta serie?

​Storie, emozioni e lezioni di vita. Sono questi gli elementi che gravitano attorno a una delle fiction di successo. Si tratta di “Che Dio ci aiuti”, di cui, Rai1 mandò in onda, alcuni mesi fa, la quarta serie.

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In tanti si sono avvicendati: Massimo Poggio, Serena Rossi, Francesca Chillemi e Lino Guanciale, amati per le loro storie che tanto hanno fatto emozionare il pubblico.

Ma i pezzi forte del convento degli angeli sono: Suor Angela, interpretata da Elena Sofia Ricci e Suor Costanza (Valeria Fabrizi).

Suor Angela è di aiuto alle ragazze come suor Costanza che, al contrario di suor Angela, è una suora burbera, ma dal cuore d’oro.

Quante storie sono state raccontate. “Che Dio ci aiuti” sa affrontare con ironia e leggerezza le problematiche giovanili.

«Suor Angela è un personaggio talmente ricco di sfumature che non si esaurisce mai. È comica e drammatica, fragile ed energica insieme. Anche un po’ scorretta, a volte. Insomma, è umana», afferma l’attrice Elena Sofia Ricci.

«Suor Angela ha alle spalle una storia “tanta così”, ne ha viste di cotte e di crude e il suo carattere ormai è formato, fortissimo, convinto. Sono gli altri che cambiano. E a volte la fanno impazzire».

È lei l’artefice del matrimonio di Guido e Azzurra. «Suor Angela è come me: le piace mettere d’accordo, fare tutti felici, incastrare ogni pezzo del puzzle. Però esagera. Io se non ci riesco a un certo punto dico: “Vabbe’, fate come volete”. Lei invece vuol forzare gli eventi e magari combina guai. Il matrimonio è un suo trionfo. E anch’io me lo sono proprio goduto».

«Io ai matrimoni mi commuovo. Sempre. Anche a quelli finti. Per cui, mentre giravamo, avevo le lacrime agli occhi. Spero che gli altri attori non se ne siano accorti, perché tutto questo sentimentalismo mi fa sentire un po’ matta. Spero che abbiano solo pensato: “Accidenti quanto è brava a recitare”», spiega l’attrice.

«Certo, la scena è commovente. Ma io ultimamente ho proprio la lacrima facile. Ha presente quello spot dove si vede la vita di una famiglia che scorre in pochi secondi? Ogni volta che passa in tv mi vengono i lacrimoni. Tanto che le mie figlie mi prendono in giro. Però piango solo per le cose belle, tenere. Piango di gioia. Il dolore me lo tengo dentro».

Dietro i personaggi si vede un lavoro di scrittura mirabilmente ben realizzato. Come noto, una sceneggiatura non è un romanzo e scrivere per la televisione non è come scrivere narrativa. Una sceneggiatura è come un ponte: sta in piedi soltanto a determinate condizioni, al di là del talento o dell’estro di chi lo costruisce.

E questo è il segreto della fiction che, secondo alcuni rumors, pare che la quinta serie sia in fase di lavorazione.

Una bella notizia per i fan che attendono impazienti l’evolversi delle storie in sospeso, come quella tra Nico (Giammarco Saurino) e Monica (Diana Del Bufalo).
 




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