giovedì 15 giugno 2017 - Orizzontenergia.it

Certificati bianchi: Le nuove linee guida tra obiettivi e criticità

Dario Di Santo, Managing Director - FIRE, in merito alla pubblicazione delle nuove linee guida sui Certificati Bianchi, ha risposto alle nostre domande per individuare quali possono essere le nuove prospettive, punti di forza e di debolezza di questo meccanismo d'incentivazione che contribuisce ad aumentare i livelli di efficienza energetica nel nostro paese.

Qual è il contributo dei certificati bianchi per il raggiungimento degli obiettivi nazionali con l’introduzione delle nuove linee guida?

In Italia ci sono due tipi di obiettivi nazionali; il primo fa riferimento ad una riduzione dei consumi energetici rispetto al passato nell’ordine del 20%, mentre il secondo si riferisce al miglioramento dell’1,5% annuo dell’efficienza energetica; quest’ultimo è un parametro vincolante per il nostro paese così come per gli altri stati membri della Comunità Europea, ed è quello da cui si innescano i certificati bianchi.

Sostanzialmente secondo gli intendimenti del MiSE, i Certificati Bianchi dovrebbero coprire circa il 60% degli obiettivi raggiunti attraverso gli schemi nazionali di incentivazione per l’efficienza energetica, che oltre i Certificati Bianchi sono rappresentati dalle detrazioni fiscali e dal conto termico.

Lo schema dei Certificati Bianchi, che oramai esiste da oltre 10 anni, da un lato si è assestato su un risparmio annuo nell’ordine di 2/2,5 tep che corrisponde ad un risultato importante ma non esattamente in linea con quelli che dieci anni fa erano i risultati sperati, mentre dall’altro lo schema ha un obiettivo espresso in Certificati Bianchi rilasciati annualmente che è stato ridefinito dalle nuove linee guida e che verrà raggiunto, si spera, grazie sia ai progetti attualmente in coda che dovranno completare il loro ciclo dei 5 anni sia grazie ai nuovi progetti che saranno presentati sotto le nuove linee guida.

Lo schema ha dimostrato che non è banale produrre risparmi addizionali, ovvero quei risparmi che non sarebbero stati conseguiti per la normale sostituzione delle tecnologie ormai vetuste con quelle che ad oggi offre il mercato (quindi solamente considerando le migliori pratiche esistenti). Queste considerazioni offrono elementi di riflessione sugli obiettivi che la Commissione Europea ha proposto per il 2030, in quanto non sarà semplice raggiungere gli obiettivi di risparmio addizionale.

Per quanto riguarda gli obiettivi in termini di risparmio, possiamo invece parlare di obiettivi ambiziosi?

Da parte della Commissione Europea sicuramente sì, sia con riferimento agli obiettivi al 2020 che al 2030. I risultati evidenziati dall’ENEA nel “Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica”, mostrano come non sia così scontato raggiungere gli obiettivi al 2020 relativi all’art. 7 della direttiva sull’efficienza energetica, ovvero dell’1,5% addizionale; mentre invece l’obiettivo globale del 20% appare più semplice da raggiungere proprio perché vengono conteggiati tutti i risparmi generati dai vari interventi di efficienza energetica e non solamente quelli generati dalle migliori pratiche.

Nell’ultimo trimestre del 2016 abbiamo assistito a picchi nel mercato dei TEE. Qual è stata la causa di questi picchi e secondo lei quali saranno gli effetti delle nuove linee guida sul mercato?

I prezzi sono passati da circa 145 euro per TEE a 270 euro per TEE nel giro di circa 4 mesi e mezzo; questo fenomeno non si era mai verificato prima ed ha implicato l’intervento dell’AEEGSI che ha realizzato un’istruttoria per accertarsi che non si verificassero elementi speculativi, come d’altra parte ha dimostrato l’esito dell’istruttoria stessa. Su questo forte rialzo dei prezzi ha influito il mercato corto, ovvero la presenza sul mercato di un numero di certificati sufficiente per raggiungere gli obiettivi minimi del 2016 ma non sufficiente per coprire gli obblighi a cui non si è riusciti ad adempiere negli anni passati (i cosiddetti obblighi residui); altri elementi che hanno influito sul rialzo dei prezzi sono sia la struttura del mercato dei TEE sia le modalità con cui viene determinato il contributo tariffario che serve a rimborsare, almeno parzialmente, i distributori per l’attività di acquisto dei Certificati Bianchi. In base a queste considerazioni l’AEEGSI a breve emanerà delle nuove regole che cercheranno di evitare questi aumenti repentini dei prezzi, o discese repentine nel caso dovessero verificarsi, garantendo un mercato più equilibrato. Tutto ciò porterà dei benefici più o meno per tutti i soggetti: i distributori non rischieranno di avere problemi di liquidità, gli operatori potranno gestire meglio la contabilità per fare migliori previsioni economiche dalla vendita dei titoli, ed anche i policy-maker ne trarranno giovamento perché in questo modo si gestiranno meglio i conti del sistema nazionale che a loro volta si ripercuotono sugli oneri di sistema e di conseguenza in bolletta.

 

Che effetti subirà, secondo il suo punto di vista, la presentazione dei progetti ammissibili con le nuove linee guida?

Le nuove linee guida introducono delle novità che complicheranno un po’ la vita agli operatori e si tradurranno in un primo momento in una difficoltà a presentare progetti; principalmente mi riferisco ai nuovi requisiti sulla misura dei risparmi ante intervento per i progetti a consuntivo ed ai nuovi progetti standard che richiedono comunque un campione da sottoporre a misura. In realtà una volta superato un tempo di assimilazione da parte degli operatori di mercato, questo si tradurrà in una maggiore qualificazione degli operatori stessi e delle imprese, oltre che nella diffusione di un approccio più consolidato e più corretto alla realizzazione di progetti di efficienza energetica e alla valutazione dell’opportunità di intervento. Non a caso le nuove regole sono abbastanza in linea con il protocollo di misure internazionali IPMVP che la FIRE ha iniziato a promuovere due anni fa e che può costituire un ottimo strumento per affrontare i nuovi progetti a consuntivo in modo più consapevole e semplice. Le nuove linee guida prevedono degli strumenti, come le guide operative settoriali, proprio per facilitare la partecipazione degli utenti e cercare di ridurre il numero di pratiche respinte; da questo punto di vista il GSE ha annunciato di avere in programma una serie di incontri proprio con gli stakeholders industriali e non solo, in modo tale da favorire l’assimilazione dei concetti delle nuove linee guida. Per verificare se l’applicazione delle nuove linee guida avrà successo bisognerà aspettare 2-3 anni.

 E’ stata da poco presentata la nuova bozza della SEN, quali sono gli strumenti che possono favorire uno sviluppo nel settore industriale e quali saranno gli altri settori maggiormente interessati?

Ad oggi abbiamo 3 meccanismi d’incentivazione a livello nazionale: Certificati Bianchi, Conto Termico e detrazioni fiscali. Il Conto Termico e le detrazioni fiscali si rivolgono al settore degli edifici, il primo specialmente alla pubblica amministrazione mentre il secondo specialmente al residenziale. I Certificati Bianchi hanno un raggio d’azione più ampio ma nel tempo è cresciuto al loro interno il peso del settore industriale che ad oggi rappresenta circa il 60% dei risparmi generati. Secondo le prime indicazioni della SEN, riportate alle Camere dal Ministro Calenda, i Certificati Bianchi dovranno focalizzarsi ancor più sull’industria mentre ci sarà uno sforzo complessivo del sistema paese verso il settore degli edifici ed il settore dei trasporti, che però presumibilmente sarà basato su nuovi strumenti d’incentivazione ancora da introdurre. 

 

Intervista a Dario Di Santo, Managing Director - FIRE, a cura di Orizzontenergia




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