Catania, 3 ottobre: la Sicilia democratica, antirazzista e antifascista accoglie Salvini
Giorno 3 ottobre il segretario della Lega Salvini, nel suo ruolo di ex Ministro dell’Interno, è convocato a Catania…..dal Tribunale. Il Luogo dove si amministra la Giustizia, in conto della Costituzione. L’accusa è alquanto rilevante: sequestro di persona aggravato. La definitiva autorizzazione a procedere è stata concessa dal Senato il 20 febbraio scorso.
I fatti avvennero alla fine di luglio del 2019. La nave della Marina Militare /Guardia Costiera “Gregoretti” che trasportava 136 profughi, diretta inizialmente a Catania e rimasta ferma per diverse ore a mezzo miglio dalla rada nella tarda serata di sabato ( trasferiti a terra una donna incinta, il marito e due figli piccoli), poi dirottata nel siracusano, dal 26 luglio rimase ferma per cinque giorni, priva del consenso di approdare. Prima a largo di Augusta, poi, nella nottata del 29, fatta attraccare nella banchina Nato di Augusta. Fu negato il consenso allo sbarco. La nave militare trasportava le persone salvate nel Mare Mediterraneo alcuni giorni prima da un sicuro naufragio, infatti erano “ammassate” in due gommoni in procinto di affondare: circa cinquanta sottratti alla morte dal peschereccio di Sciacca “Accursio Giarratano”, novanta tratte in salvo dalla Gregoretti a seguito della segnalazione di un peschereccio tunisino. Alla nave della Guardia Costiera da parte del Ministero dell’Interno fu negato il consenso ad attraccare nel porto di Lampedusa. Cinque naufraghi furono fatti sbarcare nell’isola per ragioni sanitarie. Successivamente, giorno 30 luglio, fu data l'autorizzazione a scendere ai minori e alle persone in precarie condizioni di salute. La tragica vicenda si concluse giovedì 1 agosto, finalmente furono fatti sbarcare.
Già nell’agosto del 2018 un altro drammatico evento si era consumato nel porto di Catania. Alla nave della Guardia Costiera “Diciotti”, che trasportava 190 profughi salvati nel Mare Mediterraneo nella giornata del 16 agosto, da parte del Ministero dell’Interno fu impedito lo sbarco.
Prima, per cinque giorni, davanti a Lampedusa, poi a Catania. Gli antirazzisti catanesi si attivarono in maniera forte ed incisiva, organizzando quotidiani significativi eventi nell’area portuale a sostegno dei profughi. Lo sbarco fu acconsentito nella nottata tra il 25 e il 26 agosto. La sera prima si era svolta una grande manifestazione di solidarietà, con la presenza di circa 4000 persone, provenienti anche da diverse città siciliane. Un evento democratico di protesta e richiesta di applicazione delle normative sancite dalla Costituzione, nata dalla Resistenza al nazifascismo, tra i più grandi verificatosi in città nel corso di molti decenni.
Tra l’altro, a breve sarà fissata a Palermo la prima udienza riguardo gli eventi sui 161 profughi salvati in mare dalla nave ONG “ Proactiva Open Arms”, e rimasti a bordo per quindici giorni nell’agosto del 2019 a largo di Lampedusa. Una vera e propria tragica odissea. Tra l’uno e il dieci di agosto furono salvati 161 naufraghi in procinto di affogare. Al sedici agosto erano rimasti a bordo in 134, in ventisette erano stati portati a terra a causa delle gravi condizioni sanitarie. Alfine la Procura di Agrigento, a seguito della decisione assunta dal procuratore capo Luigi Patronaggio, assunse la decisione del sequestro della nave e, quindi, l’evacuazione immediata dei profughi. All’inizio di agosto, a danno di tutte le persone che fuggono da guerre, fame, desertificazioni e carestie, era stato approvato il “Decreto Sicurezza”, ancora in vigore.
L’autorizzazione procedere è stata votata dal Senato il 31 luglio scorso.
La Sicilia, storica terra di emigrazione, già a partire dalla seconda metà dell'ottocento ha vissuto il dramma della costrizione ad abbandonate i luoghi nativi. A milioni, tutti migranti, oggi chiamati in maniera dispregiativa “economici”, si disseminarono nel nord Italia e, numerosissimi, in tutte le parti del mondo, per sottrarsi alla fame, alla disperazione e alle costrizioni schiaviste dall’atavico potere nobiliare “feudalistico”, prima, e alle violenze politiche-affaristiche-mafiose e dello Stato ( si ricordano in particolare le repressioni contro il Movimento di riscatto dei Fasci siciliani di fine ottocento), dopo.
Il processo di emigrazione continua incessante. Ogni anno molte migliaia di siciliani, specialmente giovani, abbandonano città e paesi, alla ricerca di adeguate condizioni di vita.
Questa situazione di sofferenza ha accresciuto e consolidato nella parte nettamente maggioritaria della popolazione un forte sentimento di fratellanza, solidarietà ed accoglienza. Negli ultimi anni attenzione, sostegno emotivo e materiale sono stati rivolti ai profughi - migranti che, dopo avere lasciato nel mare migliaia e migliaia di annegati ( dal 2013 più di quindicimila morti e dispersi) , sbarcano nelle coste siciliane.
Le pratiche razziste, vessatorie e di odio nei confronti dei nuovi arrivati e dei “diversi” in genere, che si vorrebbero imporre dall’esterno da improvvisati mestatori, sono ripudiate dalla stragrande maggioranza dei siciliani.
Da parte della Lega, che chiama da tutta Italia i propri militanti, con il sostegno diretto degli altri partiti della destra italiana – saranno presenti anche i loro principali esponenti-, si vorrebbe trasformare un normale momento processuale come previsto dalle fondamentali leggi che reggono lo Stato, in un’operazione di ostentazione di forza, proponendosi di fare diventare Catania epicentro nazionale del fracasso.
Giorno 3 ottobre la Sicilia democratica, antirazzista e antifascista sarà presente a Catania : ore 10.00 Piazza Trento ( a poche centinaia di metri dal Tribunale).
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