lunedì 19 dicembre 2016 - Camillo Pignata

Caso Marra-Raggi | L’accanimento mediatico contro il M5s

Se volete capire come funziona un regime in una società mediatica, osservate il comportamento di stampa e tv sul caso Raggi. Ricordate quello che è successo con Marino?

Quello che è successo con Marino, si ripete oggi, moltiplicato per mille, con Virginia Raggi.

Il regime mediatico di mafia capitale, quel regime che ieri denunciava la presenza di cumuli di immondizia presso i campi, ma taceva sulle aziende che, lautamente pagate, non li smaltivano, opera anche oggi. Opera anche oggi contro il MOV5s, con la censura, le interviste in ginocchio, le domande non fatte, i giudizi non espressi.

Non esiste responsabilità giudiziaria per Virginia Raggi. Non sono in ballo soldi pubblici, tangenti e corruzione.

Ma la stampa parla di terremoto!

E' solo questione di nomine e di responsabilità politiche connesse. Ma stampa e tv dedicano attenzione e critica giornaliera, distorcente e manipolativa , a tutto ciò che avviene in Campidoglio ,per farci sapere, come è giusto, vita, morte e miracoli di Marra ,e nasconderci, come è ingiusto, vita morte e miracoli di Sala.

E nei resoconti di stampa, nelle inquadrature televisive, accostano Marra e le sue vicende corruttive all’attività del MOV5S per accomunare tutto e tutti,e così spargere fango su questa forza politica. Naturalmente non si parla di Alemanno, non si precisa che le vicende giudiziarie di Marra sono avvenute durante la consigliatura di questo politico.

E così la Meloni che ha appoggiato Alemanno chiede le dimissioni della Raggi. Si parla degli errori della Raggi, non si parla delle ipotesi di reato di Sala, per non parlare degli errori di Renzi. E cosi il PD coinvolto in pieno in mafia capitale, crede di aver conquistato una nuova verginità.

Dicono che gli errori della Raggi sono intrecciati con il mov5s, non dicono come sono intrecciati gli errori di Renzi con il PD milanese. Renzi, che è stato il maggiore sponsor di Sala, tace. Ma nessun giornalista o conduttore con la schiena diritta in grado gli chiede le ragioni di questo silenzio. 

E tace il PD, mentre urla dimissioni contro la Raggi.

Ma nessun giornalista o conduttore con la schiena diritta, rileva la contraddizione di questo partito, che è garantista con gli amici, e forcaiolo con gli avversari? Il problema non è l'attacco giornalistico alla Raggi, ma il silenzio giornalistico, su Renzi e i suoi amici.

Ma se l'obiettivo di questa manfrina mediatica è mettere sullo stesso piano il vulnus politico del PD per la sconfitta referendaria, e quello del mov5s per un avviso di garanzia ad un assessore e ad un dirigente è un obiettivo fallito in partenza. Il popolo sa distinguere il tentativo di stravolgere la nostra costituzione, di introdurre un regime autoritario dagli illeciti commessi dal sindaco di Roma.

Se l'obiettivo è far dire alla gente "sono tutti uguali" mettendo nello stesso calderone, Sala, Raggi, Muraro e Marra, è un obiettivo fallito in partenza. Il popolo sa capire perché le immediate dimissioni di Muraro diventano un caso politico, e l’autosospensione un nobile esempio. 

Certo la scarsa attenzione sul caso Sala, e l'accanimento sul movimento 5s, determinano scombussolamenti tra la gente ma non le faranno cambiare opinione su ciò che è il Movimento, e ciò che sono i partiti tradizionali. 

 



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