martedì 28 novembre 2023 - Gerardo Lisco

Caso Claps | La pacificazione necessaria

Ho finora evitato di commentare la tragica vicenda che ha coinvolto la giovane potentina Elisa Claps, i cui resti sono stati ritrovati, a diciassette anni dalla scomparsa, in un locale angusto nel sottotetto della Chiesa della Trinità, in pieno centro storico.

 Non ho voluto affrontare finora questo argomento per rispetto: ho sempre pensato che il dolore e la sofferenza meritino rispetto. Quanto avvenuto negli ultimi giorni, dalla riapertura al culto della Chiesa fino alla celebrazione della funzione religiosa di domenica scorsa, mi ha indignato; mi ha indignato la strumentalizzazione che è stata fatta della sofferenza da personaggi alla ricerca di facile pubblicità. 

La mia impressione è che a molti sfugge che la Chiesa è una monarchia elettiva assoluta. Se poi si parla di fede,essa è per definizione non negoziabile. In 2000 anni di Storia la Chiesa ha adeguato la sua struttura al contesto, i concili sono serviti e servono a questo, il che non vuol dire che il nucleo fondamentale della fede possa essere messo in discussione. Se ciò accadesse saremmo in presenza di scismi cosa che si è comunque verificata nel corso di 2000 anni di storia. Perciò quello che servedavvero è pacificare gli animi mettendo a tacere i mestatori che alimentano la protesta. La vicenda ha assunto un risvolto mediatico tale che in molti ci si sono buttati sopra come fanno gli sciacalli.

Al netto di chi è in buona fede, ci sono quelli che lo fanno per ricavare pubblicità e visibilità gratuità e quindi, non è da escludere, anche un tornaconto. Sono agnostico e non frequento chiese e parrocchie, ma mi ha molto indignato il comportamento violento ed antidemocratico di coloro che hanno manifestato cercando di impedire la celebrazione nella Chiesa. Penso che ognuno abbia il diritto di manifestare liberamente il proprio credo, non solo il proprio dissenso, e che farisei e filistei potevano essere dentro e fuori la chiesa, anche tra i manifestanti. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, questa massima vale tanto per un credente quanto per un non credente; purtroppo in tanti si sono eretti a giudici implacabili, animati da un furore che li spinge a guardare e giudicare gli altri ma ad evitare con cura di farsi un attento esame di coscienza.

Mi sono chiesto perché tanto livore. L’unica spiegazione che sono riuscito a darmi è il vuoto, il nichilismo che pervade la società in tutti i suoi aspetti. Vuoto esistenziale inteso come simbolo di libertà che spinge chi è smarrito a chiedere il rispetto di quell’etica, di quel senso della vita ai qualiegli stesso ha rinunciato. Ci si scaglia contro la chiesa della Trinità come simbolo della “Potenza bene”, della borghesia potentina; ma più che di borghesia bisognerebbe parlare di consorterie. Ebbene queste esistono e vegetano perché il sistema sociale fatto di relazioni, di intrecci tra queste e i ceti sociali marginali lo consentono. Insomma, ci si riconosce e ci si regge a vicenda, per cui la stessa opposizione al sistema è un ruolo da recitare che nulla ha a che fare con la critica reale al sistema. 

In questi giorni sono state scritte e dette molte cose, non sempre con un fondamento. Per esempio, sconsacrare la chiesa, al netto della valutazione nel merito di una tale proposta, non è una cosa fattibile perché ai sensi del diritto canonico mancano gli elementi. Non è un omicidio elemento sufficiente per la sconsacrazione, come si evince chiaramente da precedenti storici. La verità richiesta a gran voce, purtroppo, pur se non soddisfacente, è quella stabilita dal magistrato inglese che ha condannato l'assassino a 40 anni di carcere in Inghilterra e a 30 dalla magistratura italiana. Un altro attore della vicenda è morto e sepolto portando con sé ciò che sapeva; se ha rivelato qualcosa, magari in confessione, questa non potrà mai essere resa pubblica per il vincolo del sacramento della confessione. Ci sono state coperture? Non è da escludere.

Il punto è che dell’esistenza di connivenze bisognerebbe ricordarsi sempre e non solo quando succedono tragedie come queste. Ho letto di coperture da parte di mafia, servizi segreti , massoneria ecc. ecc , la storia insegna che quando ci sono stati interventi di questo tipo non è stato mai trovato nulla. Allora il ritrovamento, se pur colpevolmente tardivo, dei resti di Elisa potrebbe essere stato un tentativo, di ravvedimento, magari a seguito di eventi sopraggiunti.In conclusione Potenza ha bisogno che i suoi cittadini ritrovino la necessaria coesione e quel senso di appartenenza alla comunità utile per provare a fermare il declino a cui è avviata. Non è da escludere che le proteste di chi ha manifestato in buona fede possano scaturire da questo senso del declino che fa scaricare la propria rabbia su una Istituzione percepita da sempre come punto di riferimento e dalla quale si sono sentiti traditi. 




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