venerdì 23 dicembre 2016 - Guelfo Magrini

Caso Bernardini | La teoria del “bene giuridico” applicata alla Cannabis

In seguito alla vicenda processuale delle piantine sequestrate a Rita Bernardini si rilevano le seguenti incongruenze strutturali:

Nella codifica giudiziaria, per reati di coltivazione e spaccio di cannabis, viene considerata un “bene giuridico” la seguente teoria: “con...la circolazione della droga e viene alimentato il mercato di essa che mette in pericolo la salute pubblica, la sicurezza e l’ordine pubblico nonché il normale sviluppo delle giovani generazioni..."

E' evidente che la su esposta formula ricalchi la teoria subdola, falsa e sconfessata da qualsiasi rapporto scientifico, che nelle “droghe” non bisogna fare distinzioni: questa è la summa del Giovanardi pensiero (che evidentemente è ampiamente condiviso dalle forze politiche che compongono gli attuali poteri dello Stato, nonostante le finte aperture alla legalizzazione).

Dando per scontato questo approccio, ignorante e mai suffragato da statisticamente validi elementi, e ricordando che la statistica è una scienza a tutti gli effetti, da quella dichiarazione ufficiale l'opinione pubblica può dedurre, cioé è accompagnata a farlo, che la Cannabis:

1) “mette in pericolo la salute”...quando ormai è accertato dalla ricerca medica che avvenga l'esatto contrario;

2) “mette in pericolo la sicurezza”... quando nonostante il gran numero di patenti ritirate dopo semplici controlli, non esiste una statistica che confermi questa dichiarazione sugli incidenti stradali causati da autisti assuntori di Cannabis, a meno che con trucchi palesi non si vogliano accorpare le evidenze con gli incidenti provocati dall'alcool (o dalla somma di psicoattivi vari, psicofarmaci compresi, con un tenore lavorativo stressante). A questo proposito si consiglia la lettura dell'articolo del Washington Post a seguito della recente legalizzazione in Colorado http://www.ilpost.it/2014/08/06/marijuana-incidenti-stradali/ … finalmente una prima statistica attendibile basata sull'esperienza e non sulla truffa ideologica preparata sul niente, se non sul Giovanardi-pensiero, appunto...

3)..."e (mette in pericolo) l'ordine pubblico”...

Questa è la balla più divertente; la possiamo dividere in due pezzi: il primo, in riferimento agli spacciatori di strada; tali soggetti danno parecchia noia ai cittadini delle grandi città, che spesso però confondono piccole riunioni di giovani-presso-muretti con la criminalità, scordandosi il loro stesso passato, quando non si era connessi con uno smartphone e ci si ritrovava in giro. Comunque sia, gli spacciatori coatti danno parecchio fastidio e essendo parte di una struttura criminale fanno paura anche perché insidiano per cercare nuovi acquirenti e non fanno distinzioni, vendono di tutto, la coca ai ricchi scemi, la roba ai tossicodipendenti, le pasticche disinibenti per i discotecari...hanno anche le erbette chimico-spazzatura che vengono da chissà dove... ed è certo che se fumi ammoniaca poi vai a sbattere.

Dove sta il primo pezzo di balla? Nel fatto che con la legalizzazione leviamo una bella fetta di guadagno a questi soggetti e a chi li rifornisce; i pusher non si elimineranno mai, come le prostitute, ma se non altro li abbiamo ridimensionati nei loro guadagni mafiosi e l'”ordine pubblico” ci guadagna e le forze dell'ordine potranno operare senza confondere il rispetto della legge con la propaganda. Il secondo pezzo di balla è relativo al fatto accertato che i consumatori di Cannabis sono tra le persone più tranquille al mondo e mai concorrono a provocare tensione o violenza pubblica o privata; si fanno gli affari loro e creano legami di amicizia reali con il prossimo, contribuendo indirettamente ad un rasserenamento di qualsiasi tensione sociale in atto...Però, ora che ci penso, magari hanno ragione loro; il pericolo per l'ordine pubblico è reale; chi apre la mente e impara a pensare meglio è individuo pericoloso per un sistema, se totalitario per stupidità o ipocrisia...

4) Siamo arrivati all'ultima asserzione, quella sicuramente più tosta: “e mette in pericolo il normale sviluppo delle giovani generazioni”. Urca! Questa è forte davvero. I miei figli sono cresciuti in un ambiente di consumatori di cannabis, hanno assunto a loro volta cannabis dai 14 anni in su, e sono diventati due cittadini europei modello, belli, sani, responsabili, buoni lavoratori e sempre positivi. Chi decide quale debba essere e in cosa consista questo “normale sviluppo”? Chi decide che lo sviluppo delle personalità individuali debba essere uniformato attraverso il calare dall'alto i suggerimenti di comportamento, se non riguardano la vera salute dell'individuo stesso in relazione al benessere della collettività? Tra l'altro, non siamo mica una teocrazia, siamo uno stato laico che secondo la stessa Costituzione deve favorire il pieno sviluppo delle personalità individuali a concorrere per una società armonica e multifunzionale anche in senso culturale. Culturale infatti è l'approccio della maggioranza dei consumatori attuali verso l'assunzione ricreativa di sostanze psicotrope che non creano dipendenza, fin dagli anni '60. Culturale è la ricerca medica per la cannabis terapeutica.

L'attuale legge proibizionista, inducendo nell'opinione pubblica ignoranza strumentale, è l'emblema della truffa ideologica ai danni del cittadino, truffa che si riscontra in troppi aspetti della nostra democrazia presunta.




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