mercoledì 15 maggio 2019 - angelo umana

Carmen y Lola

Altro film del festival de cine español 2019, Carmen y Lola, ambientato presso una comunità gitana vicino Madrid. Etnìa legata alle proprie tradizioni dove le donne sono destinate molto giovani al matrimonio e successiva riproduzione e ai lavori di casa, schemi a cui è difficile contravvenire. 

Famiglie molto operose, qui le vediamo vendere i loro prodotti nelle bancarelle dei mercati, e tutti i membri di ogni famiglia si danno da fare. La scuola non è particolarmente importante per i genitori, a cui occorrono soprattutto braccia. Gente non particolarmente agiata, anche se qualcosa da mettere in tavola non manca mai. I matrimoni vengono combinati dai genitori, pure se alla richiesta della mano della futura sposa - è il turno della disinibita Carmen stavolta, che sognava il mestiere di parrucchiera – il suo papà la concede in sposa al fidanzato “se lei è d'accordo”. Come in molti gruppi relativamente poveri le feste sono sfarzose, non si bada a spese, è il caso della sua festa di fidanzamento, tanti invitati, vestiti appariscenti, canti gitani e sevillanas.

Tra le altre ragazze dei mercati conosce la più timida Lola, non rassegnata al destino delle altre, appassionata di graffiti, vorrebbe studiare ed è attratta da persone del suo stesso sesso. Ne vien fuori amicizia e complicità, si appartano spesso. Apriti cielo! quando la loro relazione viene scoperta, le apparenze vengono sconvolte, il fidanzamento di Carmen è rotto e il papà di Lola fa il diavolo a quattro, non vuole più vederla per almeno 101 anni; è dramma e “disonore” per una famiglia gitana. Queste reazioni fanno pensare a Cosa dirà la gente, altro film, altro mondo e religione, ma simile nella ristrettezza di pensiero e nel rispetto di costumi atavici. Fuggiranno libere e vedranno il mare che Carmen non aveva mai visto. Film d'amore, come solo l'omosessualità femminile sa mostrare.

Il valore del film risiede nella spontaneità degli attori, fanno immergere lo spettatore in una vera comunità gitana, buone interpretazioni di attori di non consumata esperienza. Particolari le inquadrature e la fotografia. Premiato come migliore opera prima della regista Arantxa Echevarrìa al Premio Goya e applauditissimo alla Quinzaine des Réalisateurs 2018 a Cannes.

 




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