martedì 15 novembre 2022 - mario rossi

Caricabatterie unico in Europa: è arrivata l’approvazione del Parlamento Europeo

La notizia che in questi giorni ha colpito gli appassionati di tecnologia e le case produttrici è proprio questa: il Parlamento Europeo ha approvato quasi all’unanimità (602 voti favorevoli su 623 partecipanti) la disposizione in materia dei caricabatterie degli smartphone.

A partire dall’autunno 2024 sarà così indispensabile per i produttori che vendono i loro dispositivi in Europa fornire agli smartphone la possibilità di essere caricati tramite usb type – c, che viene ormai adottata da gran parte dei modelli e dei brand in circolazione.

Questa disposizione si estenderà poi negli anni seguenti (fino al 2026) anche ad altri apparecchi, come pc e tablet.

Il dato che potrebbe turbare gli appassionati è che anche Apple, brand divenuto molto famoso per i suoi iPhone, dovrà adeguarsi e sostituire per il mercato europeo il sistema di carica di cui è proprietaria.

State tranquilli perché nulla è perduto: Apple utilizza già il sistema di carica usb type – c su gran parte dei modelli di iPad e sui Mc Book, per cui è ormai quasi certo che questa tecnologia verrà implementata più o meno facilmente sull’iPhone 15 in uscita nel 2023.

Dobbiamo però ammettere che questo è un enorme passo avanti nei confronti dell’ambiente, in quanto si stima che questa disposizione sui sistemi di carica per gli smartphone permetterà di risparmiare circa 11 mila tonnellate all’anno di rifiuti tecnologici da dover smaltire e 250 milioni di € di acquisti non necessari per i consumatori.

 

Il risparmio ambientale ed ecologico con la tecnologia: anche gli smartphone ricondizionati stanno facendo la loro parte

Se questa disposizione permette un ingente risparmio, non dobbiamo però trascurare quello che viene apportato all’ambiente da parte del mercato degli smartphone ricondizionati o rigenerati.

La stessa Apple ha avviato il suo programma di rigenerazione e rivendita dei vecchi dispositivi a partire dal 2016 e oggi è un elemento considerevole nel fatturato della società.

Gli smartphone ricondizionati permettono di risparmiare ulteriormente sulla produzione di rifiuti e Co2. Pensate che ogni anno in Italia dobbiamo smaltire 465.000 tonnellate di dispositivi tecnologici e le emissioni di Co2 derivanti dalla produzione di nuovi dispositivi sono passati da 17 a 125 milioni di tonnellate.

In questo scenario il mercato che da una nuova vita agli smartphone ed evita la produzione di rifiuti ed ulteriore inquinamento sta facendo la sua considerevole parte.

Dal punto di vista del consumatore, inoltre, i benefici sono più che tangibili. Se il risparmio sulle risorse ambientali può sembrare un concetto lontano e astratto rispetto alla nostra vita quotidiana, ben diverso è l’argomento relativo al risparmio economico.

Uno smartphone ricondizionato può costare tra il 30% e il 70% in meno dello stesso prodotto venduto in negozio come nuovo. Il risparmio è chiaramente subordinato alle imperfezioni estetiche nel momento della vendita e al modello che si acquista.

Un esempio semplice che possiamo fare è l’iPhone 13 venduto da Certideal. All’interno della pagina citata potrete farvi un’idea del risparmio e delle condizioni di vendita e di garanzia del prodotto.

Notiamo così che il provvedimento del Parlamento Europeo è molto importante, ma anche le stesse aziende produttrici (tra cui Apple) stanno facendo la loro parte per riuscire a dare una forte mano all’ambiente e ai consumatori in questo particolare momento storico.

 




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