lunedì 10 dicembre 2018 - Soverato Perché 2

Cara Europa, ci armiamo di coraggio e ti scriviamo: siamo gli italiani

Quelli del Rinascimento: Michelangelo, Leonardo, Botticelli, Raffaello, ci fermiamo qua perché ci conosci. Quelli del Risorgimento: Mazzini, Garibaldi, Cavour, e tutti gli altri. Quelli della lirica: Verdi, Rossini, Puccini, sai di chi parliamo. Quelli del Manifesto di Ventotene: Einaudi, Spinelli, Rossi. Quelli antifascisti e partigiani. Quelli industriosi e operosi. Quelli creativi, fantasiosi, di ingegno e d'intelletto, pronti a scommettere e creare il Made in Italy che tutti ci invidiano. Quelli dei grandi politici: De Gasperi, Pertini, Saragat, Moro, Berlinguer, nomi che soltanto a scriverli ci danno un brivido di orgoglio e rispetto.

Cara Europa, eccoci: siamo noi! Non i "contratti di governo". Non una classe politica gretta e di corta visione, occupata in manovre da cortile di tornaconto elettorale e di chissà quale idea della polis e dell'umanità. Non un popolo di cialtroni e vagabondi, razzisti e violenti, prede e complici di arruffapopoli che gridano beceri. Noi ci vergogniamo per lo spettacolo che offrono i facinorosi e gli inetti, con i loro dissennati seguaci. Ma passerà. 

I cromosomi italiani sono la genìa che abbiamo scritto in apertura. Nobili e forti, barcolliamo sotto la forza brutale dei barbari di oggi, ma ci sentiamo di rassicurarti. 

Nati non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza, noi siamo Dante. E quelli che al Vae victis di Brenno abbiamo risposto con Marco Furio Camillo, "Non auro, sed ferro, recuperanda est Patria"rivendicando in un lampo orgoglio e patriottismo!

E siamo Pier Capponi, "soneremo le nostre campane!" contro Carlo VIII di Francia. E Amatore Sciesa, tiremm innanz! E Masaniello, i Fratelli Bandiera, Goffredo Mameli, e il piccolo genovese Perasso: "Che l'inse?".

Siamo l'Impero Romano. Le Repubbliche marinare. Il più antico Ateneo del mondo. I borghi, i giardini, l'arte, la bellezza, i musei, i conventi, le chiese. 

Siamo le ceramiche di Faenza, quelle di Caltagirone, di Deruta, di Vietri sul Mare. Siamo i merletti di Burano e i vetri di Murano. La gastronomia, la cucina, l'ospitalità, il volontariato, il clima mite, le città del mare, i boschi della Sila, le Dolomiti, le Alpi. Gli Italiani.

Noi siamo i lavoratori, le famiglie, gli artigiani, gli operai, gli impiegati, gli studenti, i professionisti, seri, capaci, informati, che ti ringraziano soprattutto per gli incredibili settant'anni di pace che ci hai garantito. Siamo consapevoli che tante disparità esistono ingiuste, ma ci impegniamo a lavorare di più, a tacere di meno e testimoniare per il benessere di tutti i popoli. 

Noi siamo gli Italiani. Figli di Ventotene e della luce della ragione. 

Sei nostra Amica. Ciao, cara Europa.

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