Cannes 2025. Attesa per ciò che artisti e intellettuali diranno sull’incerto clima planetario

La 78ma edizione del Festival internazionale del film di Cannes si svolgerà dal 13 al 24 maggio 2025. C’ è attesa di capire come artisti e intellettuali si porranno di fronte all’incerto clima planetario generato dal Presidente degli Stati Uniti. Agli Oscar del 2 marzo di quest’anno le voci erano state poche, ma era presto, ora non più.
All’ apertura, il 13 maggio, quando Robert De Niro riceverà la Palma d'oro alla carriera, c’è molto interesse per cosa dirà, se lo dirà, sul clima negli USA oggi. De Niro torna a Cannes dopo 14 anni, dove aveva presieduto la giuria del festival nel 2011. La star si è spesso pronunciata in pubblico contro Trump, e ha consigliato agli elettori di non votarlo perché non si sarebbero più liberati di lui. Su Cannes ha commentato: "Ho sentimenti così forti per il Festival di Cannes. Specialmente ora che ci sono così tante cose nel mondo che ci allontanano, Cannes ci unisce: narratori, registi, fan e amici. È come tornare a casa". Lo scorso anno sulla Croisette “The apprentice” di Ali Abbasi, un biopic sul giovane Trump, era stato criticato da certa stampa perché troppo blando, ma pochi giorni dopo gli avvocati di Trump avevano inviato una lettera di diffida minacciando di fare causa ai produttori e a qualsiasi futuro distributore del film. In seguito “The apprenctice” non ha avuto vita facile.
Quest’anno è l'attrice francese Juliette Binoche a presiedere la giuria del festival: è un’artista impegnata, che ha preso posizione a favore dei diritti umani, delle donne in Iran, a favore dell’ambiente e dei sans papier, ha firmato numerosi appelli per la cultura. Thierry Frémaux delegato generale e Iris Knobloch presidente del festival di Cannes, il 10 aprile a Parigi hanno presentato lo spirito dell’edizione come pervasa di vitalità: sono quasi 3000 i film proposti al concorso, ha detto Fremaux, e tra questi 1127 opere prime, a dimostrazione che il cinema è vivo e Cannes si svolgerà riaffermando i valori di sempre. In tutto i film che potremo vedere a Cannes sono 53. Di seguito alcuni film in corsa per la Palma d’oro, menzionati non per la qualità artistica o interpretativa ma per l’impegno sociale.
JEUNES MÈRES di Jean-Pierre e Luc Dardenne racconta che in una casa famiglia per giovani madri, Jessica, Perla, Julie, Naïma e Ariane, tutte cresciute in circostanze difficili, lottano per ottenere una vita migliore per loro stesse e i loro figli.
La petire derniére di Hafsia Herzi: parla di Fatima, figlia più piccola di una famiglia di immigrati algerini, che dopo aver frequentato una scuola superiore in periferia, si iscrive a una classe preparatoria di alto livello. Tra il superamento del confine sociale, il desiderio femminile che fatica ad accettare e la fede musulmana che le si oppone, dovrà confrontarsi con le sue molteplici identità.
Two prosecutors di Sergey Loznitsa: è il 1937 quando la lettera di un prigioniero sfugge alla distruzione, l'idealista procuratore Kornev scopre la corruzione dell'NKVD. La sua ricerca della giustizia nell'URSS di Stalin si trasforma in un pericoloso viaggio nel cuore di un sistema che divora sé stesso.
O SECRETO AGENTE (THE SECRET AGENT) di Kleber Mendonça Filho: Ambientato nel Brasile del 1977 durante gli ultimi anni della dittatura militare, il film racconta la storia di Marcelo, un professore universitario in fuga dal proprio passato. Rifugiatosi a Recife durante il carnevale, scoprirà che la città non offre la pace sperata.
Dossier 137 di Dominik Moll: durante una manifestazione sfociata in violenza, un giovane rimane gravemente ferito da una palla esplosiva, e spetta proprio a Stéphanie ricostruire i fatti e identificare eventuali responsabili tra le forze dell’ordine. Il caso 137 è apparentemente solo un altro caso per Stéphanie, un'investigatrice dell'IGPN, la polizia della polizia. Ma un elemento inaspettato la turberà e trasformerà il caso 137 in qualcosa di più di un semplice numero.
UN SIMPLE ACCIDENT del venerato regista iraniano Jafar Panahi - che nel 2022 e 2023 è stato messo in carcere nel suo paese per propaganda contro il sistema - verrà presentato in anteprima mondiale in concorso per la Palma d’oro. Definito giallo, sulla trama è stato mantenuto il riserbo, ma conoscendo la vita e il lavoro di Pahani è difficile credere che si tratti solo di un film di genere.
AIGLES OF THE REPUBLIC di Tarik Saleh racconta l'attore più famoso dell'Egitto coinvolto in una relazione con la moglie del generale che supervisiona un film commissionato dalle autorità dello stato. L’attore si ritrova in una ristretta cerchia di potere e viene catapultato in un mondo di intrighi, corruzione e propaganda.
Fuori di Mario Martone sarà il film italiano in concorso per la Palma d’oro, biopic su Goliarda Sapienza, scrittrice ignorata in vita e riscoperta dopo la morte. Protagonista di “Fuori” Valeria Golino e nel cast Elodie, Matilda De Angelis e Corrado Fortuna. L’opera racconta della scrittrice in galera per aver rubato dei gioielli, dove l’incontro con alcune detenute si rivela un’esperienza di rinascita. Una volta “fuori”, stringe un legame profondo con una delinquente abituale e attivista politica. Altri due film italiani si vedranno in “Un certain regard”, il concorso più importante dopo quello della Palma d’oro, dedicato ai giovani e al nuovo cinema, e sono: «Testa o croce?», western di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, e “Le città di pianura” di Francesco Sossai. Nel concorso di Un certai regard c’è poi “Once upon a Time in Gaza” di Arab and Tarzan Nasse, ambientato a Gaza nel 2007, racconta di un giovane studente di nome Yahia che stringe amicizia con Osama, uno spacciatore carismatico dal cuore d'oro. Insieme, iniziano a spacciare droga in un ristorante di falafel, ma sono costretti a vedersela con un poliziotto corrotto che ha un ego smisurato. A competere per la Palma d’oro quest’anno 19 film in tutto, di cui 6 diretti da donne, non pochi di registi di cinema indipendente. Oltre agli autori già citati, ci sono Richard Linklater, Wes Anderson, Joachim Trier, Ari Aster, la controversa Julia Ducournau e Kelly Reichardt. Storie che esplorano i diversi angoli del pianeta e si propongono in generi diversi, pluralità alla quale Cannes ha sempre fatto molta attenzione. Più sotto i titoli delle due sezioni della rassegna: Palma d’oro e Un certain regard.
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