Camorra | Se un’estorsione vale una dentiera nuova...
Un collaboratore di giustizia del gruppo Schiavone del clan dei casalesi, Salvatore Caterino, per un'estorsione si fece pagare con una prestazione odontoiatrica.
Un sorriso è gratis, e sorridere fa bene alla salute, si sa. Tuttavia, con l'inflazione di smile usati come emoticon sui social network, e dei sorrisi Durbans delle pubblicità, anche il sorriso ha le sue necessità e per un sorriso smagliante milioni di persone sono disposte a spese folli, o addirittura arrivare sobbarcarsi qualche viaggio nell'Est Europa, per risparmiare.
Qualche giorno fa, sul quotidiano online casertace, è apparsa la notizia dell’ultima sconcertante rivelazione di Salvatore Caterino, oggi collaboratore di giustizia, la cui collaborazione è stata fondamentale per incastrare Nicola Schiavone, figlio di Sandokan, mandante del duplice omicidio di Clemente Prisco e di Antonio Salzillo, quest'ultimo nipote di Antonio Bardellino.
La testimonianza che Caterino rese su questo duplice delitto fu condita dal grottesco particolare della doccia a base di Coca Cola, ben 4 bottiglie da due litri l'una, che uno dei killer usò per lavarsi, appena eseguito il delitto, "perchè così sarebbe andata via la polvere da sparo".
Salvatore Caterino, davanti ai giudici della corte d’appello di Napoli, ha dichiarato che per un’estorsione avvenuta alcuni anni fa, e per la quale è stato già condannato, si fece pagare con una prestazione odontoiatrica per la moglie.
Non è dato sapere al momento a quanto corrisponda il valore dell’intervento, ma si presume parecchio, visti i prezzi correnti per interventi “radicali” di quel tipo in Italia.
Sperando nella riuscita dell’intervento, c’è però da chiedersi se sia normale che il prezzo della libertà e della dignità di una persona valga una dentiera. E chissà se nell'indice dei beni e delle prestazioni della camorra l’omicidio valga almeno un trapianto di cuore. Gli antichi erano convinti che lì si concentravano i sentimenti delle persone.