giovedì 4 dicembre 2008 - Professional Consumer

Crisi: stop carte di credito, stop consumi

Lo tsunami che ha sconvolto quest’anno il mondo del credito potrebbe riscrivere il settore delle carte di credito. Secondo Meredith Whitney, analista di Oppenheimer & Co., l’industria delle carte di credito potrebbe ritirare oltre 2 trilioni di dollari di linee di credito nei prossimi 18 mesi a causa dell’avversione al rischio e di possibili cambiamenti regolatori. Fattori che potrebbero impattare sulla spesa dei consumi. (Finanza.com)

Potrebbero impattare sulla spesa di consumo?

Se tagliano 2.000.000.000.000 di $, necessari per sostenere la domanda perché non si ha più fiducia nel nostro merito di credito. Beh, crisi allora: stop carte di credito, stop consumi.

Ma santiddio:

se la crisi economica nasce proprio dall’aver fatto business e surrogato redditi insufficienti, regalando carte di credito e di debito a destra e a manca;

se proprio quelle carte hanno rabberciato un meccanismo economico-produttivo già da tempo ai limiti del collasso;

se con quel credito noi consumatori abbiamo acquistato l’acquistabile producendo buona parte della ricchezza: il 70 % del PIL;

se quella ricchezza è stata poi distribuita per profitti, salari, stipendi, pure all’erario, finanche a quelli del credito per restituire il debito;

Se, se, se… siamo rimasti senza il becco d’un quattrino.

Si dirà: questo il vostro ruolo, questa la vostra responsabilità, questo il valore delle vostre azioni.

Ah beh, allora, se ci verrà revocato il credito per consumare, chi informerà managers, operai, impiegati, commercianti, pure quelli del fisco, che non c’è più trippa per gatti?

Se nel frattempo quelli del credito, perché avversi al rischio, saranno andati al mare a prendere il sole tranquilli tranquilli, niente paura glielo diremo noi.

 

Mauro Artibani

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