sabato 2 luglio 2016 - Antonella Policastrese

Brexit: apocalittici ed integrati

Come finirà la Brexit? Verrebbe da dire: “Chissà, chi lo sa?”. Innanzi tutto l’esito referendario non è stato ancora ratificato dal Parlamento Inglese e ci sono rumors che fanno intravedere la possibilità di creare un movimento parallelo, con tanto di raccolta firme per la permanenza in Europa e sconfessare la massa ignorante che aveva votato per l’uscita.

Così è stato detto su tutti i maggiori quotidiani internazionali e così viene ancora ribadito. A dare il segno di ciò che potrebbe succedere è quel Soros che, dopo la vittoria per l’uscita dei Britannici, era rimasto spiazzato, ma che, in un intervento nel Parlamento Europeo, afferma che nonostante la crisi e la confusione si riuscirà a costruire un’Europa migliore e più solida. In realtà i colpi di coda verso un’Inghilterra che ha osato sfidare la potenza finanziaria europea non sono mancati. A cominciare dalla Premier scozzese che si è recata a Bruxelles per ribadire che loro in questa Europa ci sono e vogliono rimanere e, se il caso lo richiede, indiranno un referendum per avere l’indipendenza dal Regno Unito. Scenari che ne ricalcano altri. Come l’Ucraina ad esempio, o minacce come quelle degli uomini d’affari della city che vogliono emigrare in massa sotto l’ombrello europeo.

E’ un mondo che si sta sfaldando, che rischia di implodere in quanto è fallita l’idea di democrazia, messa in mora da questi continui attacchi speculativi che stanno togliendo sovranità agli Stati e regalando la leadership ad una Germania sempre più forte e potente. Intanto non passa giorno senza che l’Inghilterra non venga messa a testa in giù nella polvere per farle mangiare fango. In Italia ci ha pensato la Cassa Depositi e prestiti che il 24 giugno ha annullato il cambio euro- sterlina, nonostante le trattative d’uscita prevedano due anni per la rescissione del contratto dell’Europa. Intanto, ciliegina sulla torta, è arrivata la notizia che Boris Johnson non sarà il successore di Cameron in quanto ha ritirato la sua candidatura. Una decisione alquanto strana, dal momento che Johnson, pur essendo il vincitore della campagna referendaria per il Leave, si è chiamato fuori. Cosa sta succedendo e cosa si inventeranno i guru della finanza e delle banche pur di riportare a miti consigli i ribelli?

L’Inghilterra rischia di fare in ogni modo una figura grama, perché, se si dovesse discutere in Parlamento l’esito di un’altra petizione popolare per rimanere e non uscire, tutto questo sarebbe letto come un segno di debolezza estrema. Una cosa è certa. Mass media ed organi d’informazione sono tutti appassionatamente contro gli Inglesi, dimenticando che questa Europa ci sta letteralmente strangolando.

Per l’iscrizione alla UE regaliamo come quota alla Germania quindici miliardi per averne indietro solo dieci. L’Inghilterra, che ha sempre mantenuto la sua sovranità, ne versa dieci e gliene ritornano dieci. Ora, se questi miliardi vengono investiti internamente l’affare chi lo fa, la Merkel o gli Inglesi? 




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