lunedì 28 novembre 2011 -

Berlusconi risorge al Congresso di Giovanardi

Per chi pensava fosse finito, Silvio Berlusconi è tornato sull'arena, al congresso dei Popolari Liberali di Carlo Giovanardi, aprendo ufficialmente la campagna elettorale del Pdl. Dopo il breve periodo di silenzio, il Cavalierie rientra in scena e promette impegno raddoppiato. Non avevamo dubbi.

Arieccolo! Pensavate davvero di esservene liberati? Io, no. Dal retro quinte, ecco apparire la capocella lustrata a nuovo e il faccione tirato di fresco del Cavaliere disarcionato, Berlusconi. Apre col suo solito piatto del giorno: comunisti, comunisti, e ancora comunisti! Il disco rotto è sempre quello, mentre il suo fidato alfiere dal tronfio sorriso, Angelino Afano, difende il bugiardone per antonomasia, consacrando le verietiere parole, da sempre sostenute, del suo Padrino. “Non abbiamo mai mentito sulla crisi”. No, infatti, è stata semplicemente occultata. Così come ieri, aprendo ufficialmente la campagna elettorale, non ha toccato minimamente il tasto economia.

Dopo il sacro silenzio tombale, causa uscita di scena forzata, con una faccia approvava il governo Monti, e con quella dei suoi rotoloni regina, alias giornalini di famiglia, cavalca l’onda del complottismo, poteri finanziari et affini, da noialtri conosciuti e ventilati da secoli, al fine di demolire il neo Premier. Oggi, l’Irriducibile ultrassettantenne pidiellino, torna alla carica in duplice copia. Eh sì, visto che anche i leghisti fanno resistenza, non gli resta che moltiplicarsi. Come volevasi dimostrare: ha finto di ritirarsi e di sostenere il nuovo governo tecnico, ma sotto- sotto tramava il gran ritorno. Il Cervellone parla anche di diffusione capillare su internet. Non bastano gli ad sense che appaiono ogni qualvolta in rete si scrive la parola magica 'Berlusconi'? No, il tardivo progressista, che sicuramente non sa manco cliccare sul “mi piace”, scatena i suoi scagnozzi virtuali pure su Facebook. Apertura di danze a tutta, senza fare i conti con l'oste?

Forse Mr. B. non ha capito una cosa fondamentale: qui, senza riforma elettorale, non si va a votare. La priorità è risolvere il nodo cruciale e cassare la legge Porcellum con il Referendum. Poi parliamo di elezioni. Il governo natalizio, una cosa deve fare, e deve farla al più presto possibile: liberare il diritto di voto del cittadino.




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