sabato 25 ottobre 2008 - Riciard

Berlusconi è amico dei comunisti


In campagna elettorale talvolta sembra di essere negli Stati Uniti, dove, ad esempio, solo ieri McCain ha etichettato Obama come "socialista", convinto, e forse a ragione, che la parola faccia ancora paura agli americani.

In campagna elettorale talvolta sembra di essere negli Stati Uniti, dove, ad esempio, solo ieri McCain ha etichettato Obama come "socialista", convinto, e forse a ragione, che la parola faccia ancora paura agli americani.

Berlusconi che regala il libro neo sul comunismo, Berlusconi che dice che i comunisti mangiano i bambini etc etc etc.

Eppure oggi Berlusconi si trova a Pechino. Proprio così, a parlare coi comunisti nel vertice Asia-Europa, a sedere, magari sfoggiando le sue battute incredibili, con davanti Hu Jintao, il presidente cinese. Scherzare con un cinese, magari bevendo un po’ di vino amichevolmente non è il massimo per il nemico cronico dei comunisti.

Come se Batman andasse a cena con Joker.

Come se, semplicemente, gli interessi economici fossero fin troppo forti per intaccare l’aspetto idealistico di una persona. Una metafora è che se il presidente di Medio Banca o della Banca d’Italia fosse stato comunista, Berlusconi sarebbe stato comunista.




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