lunedì 16 ottobre 2017 - francesco latteri

Bergoglio vs Amoris Laetitia: 879.451 volte NO

Continua la saga di Bergoglio vs Amoris Laetitia, documento scarsamente lineare ed in alcune parti ambiguo. Già Benedetto XVI al tempo della sua reggenza aveva ribadito: “nessun Papa può dire io sono la Chiesa oppure io sono la Tradizione”. E' l'asserzione di sempre della Chiesa: neppure un Papa o un Concilio possono ordinare ai fedeli ciò che la Chiesa stessa, per bocca di una lunga serie di Papi e di Concili, ha già giudicato e condannato ufficialmente come errore e male. E' chiaro perciò che non è mai lecito obbedire a un superiore che comandi una cosa contraria alle leggi divine o ecclesiastiche. Si pecca contro l'obbedienza in eccesso in cose contrarie a una legge o a un precetto superiore. L'autorevolissimo San Tommaso d'Aquino ribadisce: “qualora ci fosse pericolo per la fede i prelati dovrebbero essere rimproverati dai sudditi anche pubblicamente”. Tuttavia “... il Papa è stato scaltro. - così Mos. Antonio Livi, curatore dell'autorevole sito “Fides et Ratio” – Non ha voluto, né ha potuto alterare la dottrina, pena l'accusa di eresia, ma ha cambiato la prassi pastorale, suggerendo ai Vescovi di decidere liberamente “caso per caso” e dunque in modo diverso da diocesi a diocesi, da Paese a Paese. Se i Vescovi di tutto il mondo facessero come il Papa ha suggerito, perverremmo ad un relativismo di fatto, quello del “caso per caso”: e infatti già qualche vescovo (nelle Filippine, in Germania, ma anche in Italia, a Bergamo) afferma che si può dare la comunione al divorziato risposato civilmente e sostiene che lo fa già da tempo. In sostanza, dice che ora, grazie a Papa Francesco, tutto cambia, mentre lo stesso Papa Francesco ha scritto che non è cambiato niente. E' una furbata...”

Ma, sostiene sempre Mons. Livi, “Papa Francesco è riuscito nel suo intento sempre molto evidente: basti vedere come erano stati preparati in questa direzione (con la relazione del Card. Walter Kasper) e poi come sono stati pilotati i due successivi sinodi dei vescovi sulla famiglia. Questo risultato è la dimostrazione di una Chiesa cattolica che sul terreno dottrinale è allo sbando, con il crescente predominio dello storicismo, dell'umanesimo ateo e della teologia della liberazione. Penso al tenore di tanti documenti e al fatto che i consiglieri maggiormente ascoltati sono l'eretico Kasper (un Cardinale tedesco) e l'altro eretico Enzo Bianchi (un laico italiano), entrambi favorevoli a un ecumenismo che in pratica è la riabilitazione di Lutero e l'accoglimento delle istanze della sua riforma”. Insomma la Amoris Laetitia cerca, arrampicandosi sugli specchi, di mantenere una dottrina cattolica ma di fatto passa ad una pastorale protestante e non più cattolica. Ecco allora nel 2015 la Supplica filiale preventiva da ben 178 Paesi, firmata da 8 Cardinali, 203 tra Vescovi ed Arcivescovi, 60 organizzazioni pro famiglia e pro Vita e da ben 879.451 fedeli, poi nel settembre 2016 i Dubia firmati da 4 Cardinali ed infine, agosto u.s., la correzione filiale.

Papa Francesco, il Papa della gente, quello che ha lasciato le scarpette rosse, quello che si è fatto beccare su una vecchia R4 con un sacerdote contromano, ma anche quello che – sia pur scherzosamente – ha recentemente affermato che la scelta del nome Francesco (nessuno l'aveva mai osata) è una scelta umile: avrebbe potuto anche scegliere di chiamarsi Gesù II... Ebbene questo Papa “della gente” non si è mai degnato non di rispondere, ma, neppure di ascoltare.

francesco latteri scholten.

 




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