giovedì 7 marzo 2013 - Luigi Colella

Barriere mentali e architettoniche da abbattere

 

 

 

Con il progetto Art in progress - Cantieri del contemporaneo, la Provincia di Cosenza, la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e il Comune di Marano Principato, hanno creato un laboratorio/cantiere di arte contemporanea permanente.
Uno spazio di dialogo e confronto tra il patrimonio culturale calabrese e le arti visive contemporanee, in tutte le declinazioni possibili.

Queste le premesse di un'importante evento da non perdere. Il sito internet dedicato (artinprogress.it) descrive così, e nelle righe che seguono le intenzioni del progetto.

"Occasione di crescita per il territorio che dal confronto intende generare eventi che proiettino la Calabria in un ambito sovra regionale e sovranazionale, portando esperienze realizzate sul territorio al di fuori dei confini e viceversa, facendo interagire esperienze ‘altre’ con la realtà culturale e le istituzioni museali presenti nella Regione, tali da produrre una crescita reale delle più attente esperienze nate in loco."

Tra i poli, definiti d'eccellenza e teatro degli eventi principali, ci sono la Galleria d’Arte Provinciale di Santa Chiara e la Galleria Nazionale di Cosenza (Palazzo Arnone).

Parte essenziale del progetto è l’attività di formazione e di sviluppo delle risorse culturali locali, in una sfera che vede interagire le Scuole secondarie, il Conservatorio “S. Giacomantonio” di Cosenza, l’Università degli Studi della Calabria e i rispettivi studenti, le associazioni culturali e l’Ente Parco Nazionale della Sila.

Fin qui belle parole.


E infatti, dopo aver visitato la galleria di Santa Chiara e Palazzo Arnone, attigua allo storico Liceo Bernardino Telesio, non posso che essere soddisfatto di ciò che ho visitato insieme ai miei allievi. L'alta professionalità degli esperti che hanno guidato la carovana ha arricchito l'esperienza di tutto l'uditorio intervenuto. Le opere esposte hanno sosrpreso tutti.

Lo schiaffo però è sonoro. Desideriamo darlo tutti noi visitatori a coloro che ci hanno ospitati. In particolare le cinque dita a mano aperta sulla guancia incriminata vorrebbe sferrarle la ragazzina sulla sedia a rotelle che, con molta difficoltà e grazie ai suoi volenterosi compagni e insegnanti, ha visitato l'evento presso i locali della galleria Santa Chiara.

Le barriere architettoniche si sono presentate a tutti noi alla base della scalinata dell'antico Liceo Telesio. Scale, decine di gradini anche per visitare il secondo piano dell'esposizione della galleria Santa Chiara. Per non far perdere nulla alla loro compagna, i ragazzi l'hanno sollevata di peso più volte per permetterle di poter godere l'arte insieme a loro.

Nel 2013 è inconcepibile che ancora non si prevedano soluzioni per abbattere le barriere architettoniche. Le leggi impongono ciò ma spesso i committenti chiudono un occhio. Anzi tutti e due.

Imperdonabile errore. Non si risparmia su questi argomenti, è fuori legge, è eticamente scorretto ed immorale.

Chiunque, tutti noi potremo un giorno aver bisogno di ausili per andare da qualche parte. Stampelle, sedie a rotelle...anche provvisoriamente per una frattura perchè privarci di una boccata d'arte a causa di scellerati amministratori?

Barriere mentali prima, e architettoniche dopo da abbattere.

Un insegnante.




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