martedì 11 maggio 2010 - Doriana Goracci

Banche Banchieri Bancari Distinti Saluti a Noi e Loro

Banche Banchieri Bancari Distinti Saluti a Noi e Loro

A marzo per passare il tempo scrissi  Borsa Greca Seri Draghi Stesse Facce Stesse Razze: “Sono misure molto serie, ha detto Draghi a margine di un convegno all’Università di Roma III, facendo riferimento ai tagli fiscali varati dal governo di Atene…E’ da tempo che sono in piazza, nonni e nipoti. Li chiamano, quando non ci sono feriti e morti, “attimi di tensione”, come le belle fotografie della Stampa: tassazione maggiore per tredicesime e quattordicesime, il congelamento delle pensioni, dei salari pubblici, il blocco delle assunzioni, l’aumento dell’età pensionabile a 63 anni entro il 2015, l’aumento delle tasse sulla benzina, gli alcolici e i tabacchi e l’aumento dell’Iva. Il 24 febbraio c’era già stato un titolo Grecia, sciopero contro piano austerità: paese bloccato. Scontri polizia anarchici.”

Accennavo anche che “Il 19 maggio 2009 esce un articolo, non sulla stampa ufficiale ma a cura di Peacereporter: Grecia, vertice del Bilderberg Group: brutta esperienza per l’inviato del Guardian. E’ considerato il più potente e riservato organo decisionale del pianeta. Quest’ anno, l’ordine del giorno dei lavori trapelato dal summit comprendeva: Il futuro dell’economia Usa e del dollaro; la disoccupazione Usa: soluzioni e previsioni; Depressione o stagnazione prolungata?; la ratifica del Trattato di Lisbona”. La lista non completa degli invitati a Vouliagmeni era: il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, l’ex premier Romano Prodi, gli economisti Mario Monti e Tommaso Padoa-Schioppa, il vicepresidente Fiat, John Elkann e l’amministratore delegato di Telecom, Franco Bernabè.”

Incalzavo fastidiosamente con acqua passata come Chi li ha visti quelli del Bilderberg Group?: “… mi chiedo come mai i Media tutti, che ci riportano anche i fiati notturni emessi dai nostri cari al governo non ci fanno sapere niente di quei 130 e più che si incontrano dal 1954 in un albergo ospitale, quest’anno alle porte di Atene? Franco Bernabè, John Elkann, Mario Monti, Tommaso Padoa Schioppa, Paolo Scaroni, Giulio Tremonti, Giovanni e Umberto Agnelli, Emma Bonino, Rodolfo De Benedetti, Ferruccio De Bortoli, Mario Draghi, Paolo Fresco, Corrado Passera, Marco Tronchetti Provera, Alessandro Profumo, Gianni Riotta, Carlo Rossella, Renato Ruggiero, Domenico Siniscalco, Walter Veltroni, Ignazio Visco, Alfredo Ambrosetti, Lucio Caracciolo, Luigi C.Cavalchini, Adriana Ceretelli, Innocenzo Cipolletta, Giampiero Cantoni, Francesco Giavazzi, Gabriele Galateri, Gian C. Cittadini Cesi, Gianni De Michelis, Giorgio La Malfa, Rainer S. Masera, Cesare Merlini, Virginio Rognoni, Sergio Romano, Stefano Silvestri, Barbara Spinelli, Ugo Stille, Paolo Zannoni… Questi i nomi in ordine sparso, raccattati, dei signori di Casa Nostra, tra i quali operatori di spicco come i Conciliatori Bancari Finanziari.

Continuando in disordine web, risalto a settembre del 2007 in Grecia: voglia di colonnelli e pathos. “Altro che A-patia! La Grecia ha votato. Sono stata ad Atene a maggio del 2006 per il SFE, da allora nel paese primo fra quelli che meno leggono libri e quotidiani (noi secondi), si sono susseguite nell’assoluto silenzio dei media, manifestazioni scioperi e proteste degli studenti e docenti che hanno avuto la loro massima repressione ai primi di marzo del 2007 quando in migliaia si sono riversati nelle strade di Atene per manifestare contro la controversa riforma dell’istruzione universitaria voluta da Kostas Karamanlis e dal governo di destra targato “Nea Demokratìa”. La legge fu approvata in Parlamento grazie anche all’appoggio del maggior partito di opposizione, quello dei socialisti di Giorgos Papandreou, PASOK…”

Accennavo ai 250 morti nelle carceri greche, annue. Vaneggiavo… la Federazione degli Anarchici della Grecia Occidentale metteva in guardia nel 2005 dalle “formazioni politiche reazionarie che sfruttano il malcontento sociale prodotto dal deperimento del modello costituzionale attuale, mentre cercano quella influenza necessaria per diffondere la violenza contro tutto ciò che è diversa dalla loro percezione antisociale e deviante”.

Concludendo il salto all’indietro sulla Grecia, da PeaceReporter, eravamo a maggio 2009, la notizia: In riva all’Egeo la riunione annuale del Bilderberg Group: “E’ iniziato il 14 maggio in Grecia, in un’esclusiva località balneare alle porte di Atene, l’annuale conclave dell’élite politico-economia-militare occidentale riunita nel Bilderberg Group: il più potente e riservato organo decisionale del pianeta che dal 1954 si riunisce ogni anno a porte chiuse per concertare le linee guida a cui tutti i governi, le banche centrali e gli organismi internazionali devono poi attenersi. I lavori si concludono il 17 maggio. Si parla di crisi economica. Centotrenta tra capi di Stato e di governo, ministri economici, banchieri centrali, economisti, amministratori delegati delle principali multinazionali, capi di Stato Maggiore, responsabili delle agenzie d’intelligence e direttori dei grandi netowrk televisivi ed editoriali di Europa e Nord America sono arrivati nel lussuoso Nafsika Astir Palace Hotel di Vouliagmeni, una ventina di chilometri a sud di Atene, in un susseguirsi di limousine blindate con vetri oscurati. Giornalisti e curiosi sono tenuti a debita distanza dalla polizia greca e da guardie private e agenti servizi segreti di diversi Paesi. Non sono previste conferenze stampa o comunicati ufficiali per sapere gli argomenti in discussione (solo nel 2006 gli organizzatori diramarono un documento in cui si rendeva noto che si sarebbe parlato di guerra al terrorismo, fonti energetiche, finanza e immigrazione). Ma quest’anno lo scrittore russo Daniel Estulin (che da anni indaga e pubblica libri sul Bilderberg Group) ha dichiarato di essere riuscito a ottenere per vie traverse una copia dell’ordine del giorno dei lavori del summit greco, che sarebbe: “Il futuro dell’economia Usa e del dollaro; La disoccupazione Usa: soluzioni e previsioni; Depressione o stagnazione prolungata?; La ratifica del Trattato di Lisbona…Massimo riserbo anche sui partecipanti. Secondo le informazioni raccolte dal quotidiano londinese Times, è certa la presenza del presidente della Banca Mondiale, Robert Zoellick, del segretario al Tesoro Usa, Tim Geithner, del direttore della Banca Centrale Europea, Claude Trichet, e di quello della Banca Centrale Tedesca, Jo Ackermann…un elenco che comprende sempre: i vertici dell’amministrazione Usa (in passato in passato Henry Kissinger, Donald Rumsfeld, Richard Perle, Paul Wolfowitz), il grande banchiere David Rockefeller, i dirigenti della Federal Reserve, di Credit Suisse e della Rothschild Europe (il vice presidente Franco Bernabè), delle compagnie petrolifere Shell, Bp e Eni (Paolo Scaroni), della Coca Cola, della Philips, della Unilever, di Time Warner, di AoL, della Tyssen-Krupp, della Fiat (il vicepresidente John Elkann), rappresentanti della Nato, dell’Onu, della Banca Mondiale e della Ue, i direttori e corrispondenti del Times di Londra, del Wall Street Journal, del Financial Times, dell’International Herald Tribune, di Le Figarò, del Globe and Mail, del Die Zeit, economisti (tra cui Giulio Tremonti e Mario Monti) e molti ministri dei governi occidentali (Tommaso Padoa-Schioppa). Altri partecipanti italiani a precedenti meeting del Bilderberg sono stati Giovanni e Umberto Agnelli, Emma Bonino, Rodolfo De Benedetti, Ferruccio De Bortoli, Mario Draghi, Paolo Fresco, Corrado Passera, Marco Tronchetti Provera, Alessandro Profumo, Gianni Riotta, Carlo Rossella, Renato Ruggero, Domenico Siniscalco, Walter Veltroni, Ignazio Visco e altri ancora.

Veniamo al 5 maggio greco 2010. Era sera inoltrata, di pioggia battente per giunta, arriva un messaggio: “Dai media greci apprendiamo che tre impiegati di una banca di Atene sono rimasti uccisi a causa di un incendio appiccato dai manifestanti. Non si tratterebbe di un attacco attuato da gruppi di guerriglia, attivi nella distruzione dei luoghi del capitale ma non dei suoi lavoratori, bensì di un rogo scaturito dal lancio di molotov da parte dei manifestanti. Sono i primi morti in questa ondata di furia collettiva in risposta alle misure del governo, programmate per riparare a un fallimento del bilancio nazionale generato dai poteri finanziari e politici”.

Il comunicato che farò seguire al punto1) è mandato da un sito anarchico inglese che traduce le lotte e le azioni in Grecia, la traduzione italiana è di Informa-Azione e porta la testimonianza dichiarazione di un impiegato della Marfin Bank, nella cui filiale incendiata hanno trovato una tragica morte i tre impiegati, con una precisazione da me sottoscritta totalmente: “Le tragiche morti di questa notte lasciano poco spazio ai commenti; siamo tutti davvero scioccati e profondamente rattristati da questo evento. A coloro che insinuano che queste morti possano essere state deliberatamente causate dagli anarchici, possiamo solo rispondere così: noi non prendiamo le strade, rischiando la nostra libertà e le nostre vite fronteggiando la polizia, con lo scopo di uccidere altre persone. Gli anarchici non sono assassini, e nessun tentativo di lavaggio del cervello, ad opera del primo ministro Papandreou, dei media nazionali e internazionali, deve riuscire a convincere chiunque del contrario“.

Seguirà, al punto 2) tra decine di lettere e letterine, una trovata in posta privata, che copio integralmente, anche quì si parla di morte, defunti e Anemoni. La puzza della Bufala è così evidente che ho ritenuto mettervi a conoscenza di diffidare da questi e Altri Affari...

Con questo saluto, distintamente, come il fantomatico direttore finanziario appresso, lasciandovi con il video di Massimo Franza, Us and Them, Noi e Loro. Me lo ha inviato in anteprima su you tube, sperando che ne faccia un buon uso. Spero anch’io, spero molte cose per Noi e per Loro.

Doriana Goracci

 

1) Le tragiche morti di questa notte lasciano poco spazio ai commenti; siamo tutti davvero scioccati e profondamente rattristati da questo evento. A coloro che insinuano che queste morti possano essere state deliberatamente causate dagli anarchici, possiamo solo rispondere così: noi non prendiamo le strade, rischiando la nostra libertà e le nostre vite fronteggiando la polizia, con lo scopo di uccidere altre persone. Gli anarchici non sono assassini, e nessun tentativo di lavaggio del cervello, ad opera del primo ministro Papandreou, dei media nazionali e internazionali, deve riuscire a convincere chiunque del contrario.Detto ciò, con gli sviluppi della vicenda che si susseguono freneticamente, vogliamo pubblicare la dichiarazione di un impiegato della Marfin Bank, nella cui filiale incendiata hanno trovato una tragica morte i tre impiegati.

[I compagni di occupiedlondon chiedono di diffondere il comunicato il più possibile]

“Mi sento in dovere, nei confronti dei miei colleghi oggi ingiustamente morti, di comunicare alcune obbiettive verità. Sto facendo pervenire questo messaggio a tutte le agenzie di stampa. Chiunque abbia ancora un po’ di coscienza dovrebbe renderlo pubblico. I restanti possono continuare a fare il gioco del governo.I vigili del fuoco non hanno mai rilasciato una licenza all’edificio in questione. L’approvazione per la sua operatività è avvenuta sottobanco, come avviene praticamente per tutti gli esercizi commerciali e le ditte in Grecia.L’edificio in questione non è in possesso di alcun dispositivo di sicurezza, né installato né pianificato, non ci sono irrigatori dal soffitto, uscite di emergenza o idranti. Ci sono solo alcuni estintori portatili che, di certo, non sono in grado di contenere l’incendio di un edificio con standard di sicurezza obsoleti.Nessuna filiale della Marfin Bank ha dipendenti addestrati a gestire un incendio, nemmeno all’uso corretto dei pochi estintori di cui siamo in possesso. I manager usano come pretesto il costo elevato di tali addestramenti per non attuare le misure basilari per la protezione dei propri dipendenti.Non c’è mai stata un’esercitazione di evacuazione dell’edificio, né una dimostrazione dei vigili del fuoco per istruire lo staff su come reagire a simili situazioni. Le uniche forme di addestramento attuate alla Marfin Bank hanno riguardato l’evacuazione dei “pezzi grossi” dai propri uffici in caso di attacchi terroristici.L’edificio in questione, nonostante la vulnerabilità della conformazione e dei materiali, dai pavimenti ai soffitti, non è dotato di rifugi antincendio. Materiali altamente infiammabili come carta, plastica, cavi, mobilio. L’edificio è obbiettivamente costruito in modo inadatto ad ospitare una banca.Nessun membro della sicurezza interna è a conoscenza di tecniche di primo soccorso o antincendio, nonostante siano incaricati della gestione della sicurezza dell’edificio. Gli impiegati della banca devono improvvisarsi addetti alla sicurezza o pompieri in base agli umori di Mr. Vgenopoulos [proprietario di Marfin Bank].I dirigenti della banca hanno proibito ai dipendenti di abbandonare il lavoro, sebbene questi lo avessero chiesto dalle prime ore della mattina. I dirigenti intimavano di chiudere gli accessi e confermavano, via telefono, che l’edificio doveva restare chiuso [con i dipendenti dentro], arrivando anche a bloccare gli accessi internet per evitare che i dipendenti potessero comunicare con l’esterno.Da giorni oramai è in atto la volontà di ricattare i dipendenti della banca riguardo le mobilitazioni di questi giorni, con l’offerta verbale “o resti a lavorare o sei licenziato”.I due poliziotti in borghese, stanziati regolarmente per la prevenzione delle rapine, oggi non si sono presentati presso la filiale, nonostante la direzione avesse rassicurato i dipendenti del contrario. In fine signori [della banca], fate la vostra autocritica e smettetela di fingere di essere scioccati. Siete responsabili per quanto accaduto, e in un qualunque stato di diritto (come quelli che usate di volta in volta come esempi chiave negli show televisivi) verreste arrestati per le vostre scelte sopracitate. Oggi i miei colleghi hanno perso la vita per malizia: la malizia di Marfin Bank e di Mr.Vgenopoulos in persona, che ha esplicitamente dichiarato che chi non si fosse presentato a lavoro [nel giorno dello sciopero generale del 5 maggio] avrebbe potuto restare a casa anche quelli successivi perché licenziato.

Un impiegato di Marfin Bank”

Dichiarazione originale in greco:

http://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1163959

2) Buongiorno, Sono dott. TALON Adolphe, il direttore delle operazioni finanziarie in una banca commerciale del BENIN. Ho una proposta finanziaria confidenziale a farvi. Li prego di prestare attenzione a seguito del mio messaggio perché voglio il vostro consenso. Una somma fluttuante di 850.000.000 FCFA equivalente a 1.298.000€ che appartiene ad un cliente defunto il cui nome non è stato identificato e notato non rivendicato nei nostri controlli ed archivi nella nostra banca al benigno. Come uno dei dirigenti principali della banca, sono obbligato ad informarli, che sono alla ricerca di una persona con che possiamo sbloccare questo fondo. Vi chiedo dunque di accettare di essere il vicino genitore e rivendicare i fondi. In generale, in questi casi di specie i fondi sono confiscati al tesoro del governo come fondi non rivendicati. Secondo il governo dopo un certo periodo, a meno che siano rivendicati in modo insistente da un vicino genitore del defunto. Vorrei che questi fondi siano trasferiti nel vostro conto bancario come vicino genitore del cliente defunto e che successivamente effettuiamo una divisione equa di 50/50%, io ho bisogno del vostro aiuto in qualsiasi onestà e vi prometto che non correrete alcun rischio poiché la mia posizione nella banca mi permette di coprire qualsiasi rischia ed di più sono la sola persona da sorvegliare questa transazione. Ho fatto tutte le verifiche che riguardano quest’accordo perché la sua esecuzione sia propria e riesca in modo rapido, dunque non c’è nessun rischio. Li pregherò di trattare questa lettera con la più grande urgenza e discrezione possibile ed in caso di risposta volete scrivermi a [email protected] pur premurandosi di lasciarmi il vostro numero telefona portatile o unirmi per discutere di viva voce.I miei distinti saluti.

Atene 5 maggio




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