Banca rotta del Servizio Sanitario Nazionale. Regione Abruzzo la vergogna

63 miliardi di euro, è la stima dei debiti di Asl e ospedali italiani. Non mancano le differenze e viene confermata la netta sofferenze della sanità meridionale (e Laziale). È quanto risulta dallo studio di Confindustria “Il fabbisogno e il finanziamento della sanità, 2000-2008”.
Il debito sommerso da 63,38 miliardi. Un profondo rosso che dal 2003 è cresciuto del 71,5%, che vale il 4,1% del Pil e poco più di mille euro medi procapite. Ma con le eccezioni: il 37% del debito pesa sulle regioni del Mezzogiorno, il 32,8% su quelle del Nord, il 29,9% su quelle del Centro. Ma nel Sud il rapporto debito/Pil precipita al 6,5%, è al 5,7% nel Centro e al 2,5 al Nord. E un debito procapite di 2.625 Euro nel Lazio, 1.929 € in Campania, di 1.744 € in Abruzzo, 989€ in Molise e 956 € in Valle d’Aosta.
Questa è la situazione catastrofica del SSN, ora parliamo dell’Abruzzo una Regione che ha ospitato l’inutile G8 e i Giochi del mediterraneo, venuta alla ribalta dei media dopo il 6 aprile, certi politici nemmeno sapevano dove si trovava geograficamente ma vale per l’Italia intera anche per il nord della Lega.
I media in quel periodo si preoccupavano se gli arrestati sarebbero rimasti in carcere anche per il ferragosto, una preoccupazione che gli italiani condividevano “commossi”: esponenti della casta politica che rimangono al fresco anche il 15 agosto, una vergogna! Questi magistrati senza cuore che vanno a ficcare il naso nelle faccende di innocue buste contenenti soldi in entrata e mele in uscita!
Ma dei 1500 dipendenti della struttura sanitaria privata convenzionata nessuno si è preoccupato. Che vuoi che sia: loro, i dipendenti sono abituati a rinunce e sacrifici, sono comuni mortali che non meritano considerazione, questi rompi scatole di dipendenti non vedono lo stipendio da ben sette mesi.
E la situazione che vivono i 1500 dipendenti di Villa Pina, riguarda anche altre strutture sanitarie private convenzionate dislocate in tutte le province dell’Abruzzo, i dipendenti di queste strutture praticamente rendono un servizio gratuito alla Regione, al Commissario Straordinario e ai proprietari delle strutture, con quale spirito possono prendersi cura degli anziani o dei malati terminali? Loro, i benefattori, esercitano questo servizio per amore e passione, ma con la vita di oggi l’amore e la passione non ti permette di vivere e il Commissario straordinario alla sanità della Regione Abruzzo per risanare il bilancio disastrato della sanità abruzzese usa la mannaia dei tagli: unica soluzione che politici o commissari di questo paese conoscono.