martedì 29 novembre 2011 - UAAR - A ragion veduta

Azerbaijan, sceicco esulta per uccisione giornalista Rafiq Tagi

Esulta per la morte del giornalista Rafiq Tagi (nella foto) lo sceicco iraniano Mohammed Jawad Larkarani, figlio del religioso che nel 2006 aveva emesso una fatwa contro l’articolista azero a causa di un pezzo in cui criticava l’islam e l’Iran.

Tagi, accoltellato il 19 novembre a Baku da uno sconosciuto, era deceduto in ospedale il 23 a causa delle ferite riportate, all’età di 61 anni. Il religioso non nasconde la propria soddisfazione, anzi tramite il suo sito commenta la morte del giornalista ed elogia il padre, di fatto mandante morale dell’omicidio.

“L’esecuzione dell’apostata” Rafiq Tagi, si legge nel sito dello sceicco, è “la vendetta della mano pesante di Dio”. Secondo Azeri Report, il religioso giustifica l’uccisione dell’uomo, che è stato “mandato all’inferno” perché ha “insultato” il profeta Maometto. ”Senza dubbio, l’uomo che ha eseguito la sentenza e che ha compiaciuto gli islamici riceverà un grande dono dall’onnipotente”, sostiene lo sceicco. “I nemici dell’islam sappiano che i giovani rispettabili non permetteranno a nessuno di umiliare i sacri valori dell’islam e mettere in atto gli intrighi dell’imperialismo mondiale e del sionismo”, proclama il religioso, “e puniranno quelli che rinnegheranno la loro religione a causa dei loro atti vergognosi”. 

Dichiarazioni del genere potrebbero rendere più tesi i rapporti tra Azerbaijan e Iran e alimentare i sospetti di un coinvolgimento iraniano nella morte del giornalista. Intanto anche l’ambasciata statunitense a Baku ha condannato l’uccisione di Tagi e chiesto al governo azero di avviare un’inchiesta sul caso.

Valentino Salvatore




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