mercoledì 24 maggio 2017 - enzo sanna

Attentato Manchester Arena: lacrime per la piccola Saffie

Devo ammetterlo, non me ne vergogno: quanto in TV è apparsa la foto della piccola Saffie Rose Rousso, bimba di appena otto anni massacrata nello stadio di Manchester Arena con affianco la sorella di poco più grande, ho provato sentimenti che ritenevo oramai sopiti pensando, nella mia banale, forse insulsa illusione, di non dover più a che fare con quanto la storia ci ha tramandato circa ebrei e comunisti sterminati nei lager nazisti.

 
Non accetto, e non tollero, di sentirmi catalogatore tra i "sentimentali" nell'ammettere di aver fatto uso di più d'un fazzoletto di carta per asciugare parecchie lacrime colanti dagli occhi. Ebbene sì, lo confesso, ho pianto. Come si può, dico e ripeto, come si può assassinare (questo è il termine appropriato) una bimba di otto anni la cui unica colpa è stata quella di trovarsi ad assistere a uno spettacolo che, forse, neppure comprendeva più di tanto a quell'età. Come si può? 
 
Ditemi che non è vero. Ditemi che è una fake news. Ditemi che la foto di quella bimba è stata "rubata" da qualche archivio di Facebook . Ditemi... Accindenti a voi! Nessuno me lo dice? Allora è vero! Quella povera bimba è morta solo perché qualche esaltato ha deciso di far crepare decine di ragazzi solo perché qualche terrorista di professione lo ha indotto a farlo?
 
Le parole della premier britannica Theresa May lasciano l'amaro in bocca. Ma come! Ti ammazzano figli, figlie, nipoti, nipotine e tu non hai altre espressioni da spendere se non quelle banali quanto scontate di una persona dalla pochezza inaccettabile in chi ricopre un ruolo di tale rilevanza?
 
Abbiamo capito che l'ISIS è come il cancro? Se non riesce a uccidere l'organismo al primo colpo, va in metastasi. Ora siamo in tale stadio. Le cellule cancerogene dell'ISIS circolano per l'Europa e per il mondo tentando d'infettare l'intero "organismo", costi quel che costi. La cura, come per il cancro, non è impossibile, a meno che certe industrie politiche (in questo caso non farmaceutiche) non tentino di remare contro per riuscire a vendere le loro "armi" spuntate, ma comunque molto, molto remunerative per certuni.
 
Proviamo a chiedere a Trump, presidente degli USA, se è disposto a "scaricare" qualche bombetta sull'ISIS, anziché favorire i focolai di crisi per sollevare il PIL degli States con la produzione e la commercializzazione di armamenti in giro per il mondo. Non è lui ad aver ringraziato le fabbriche d'armi in occasione della sua elezione? Evvai! L'ipocrisia al potere ha trovato il suo re, anzi, il suo imperatore, con i terroristi dell'ISIS pronti ad andarci a nozze.
 
Di fronte alle tante destre avanzanti, in Europa e nel mondo, non esiste una sola cura ma, come per il cancro, tante diverse terapie, ognuna per lo specifico "organo" attaccato. La sinistra ne faccia tesoro e, caso per caso, sia capace di applicarne le appropriate terapie senza aver timore, decidendo senza ipocrisie quando è al potere o sollecitando quando non lo è, soluzioni drastiche nei confronti degli assassini dell'ISIS come fu, allora in casa nostra, col terrorismo brigatista e stragista di destra . A meno che non si vogliano incentivare le fabbriche d'armi degli USA e, in appoggio, quelle ubicate accanto ai nostri quartieri.
 
La piccola Saffie non può più chiedere nulla se non un fiore bianco sulla tomba, noi sì. L'ISIS potrà mietere proseliti tra aspiranti criminali e imbecilli, potrà rastrellare finanziamenti in ogni dove per le sue azioni naziste ma non riuscirà mai e poi mai a spegnere il sorriso di quello splendido viso di bimba che, nonostante loro, ci accompagnerà per sempre ricordando al mondo intero quale è lo spartiacque tra umanità e barbarie. Troppi punti interrogativi in questo articolo? Sì, ma anche tanta determinazione. Scusate se gli occhi ancora mi lacrimano.



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