martedì 3 dicembre 2019 - Stranieriincampania

Associazionismo migrante: incontro con Ghana Union Association

Secondo i dati Istat aggiornati al 1 gennaio scorso, degli oltre 51.000 residenti ghanesi in Italia, oltre l’8 per cento vive in Campania, oltre 1.500 in provincia di Caserta, un dato in costante crescita negli ultimi anni.

Ghana Union Association Caserta Italy (GUACI) è una associazione di donne e uomini ghanesi residenti in provincia di Caserta e nelle zone limitrofe. Attiva da oltre un anno, il suo obiettivo principale è sostenere i migranti ghanesi nel processo di integrazione sul territorio.

Abbiamo incontrato Maajeedah Agyapong, segretaria dell’associazione a Caserta e nella sua articolazione campana, per farci raccontare cosa fa la GUACI.

Ciao Maajeedah e grazie per averci incontrato. Prima di parlarci dell’Associazione, puoi raccontarci un po’ di te?

Io dico sempre che la mia storia è molto noiosa [ride]. Sono arrivata da Kumasi in Italia ormai 16 anni fa, per ricongiungimento familiare… mio padre era in Italia da 24 anni. Sono venuta insieme ai miei fratelli maggiori e qui ho fatto tutte le scuole. Nel 2017 ho ottenuto la cittadinanza italiana. Da diverso tempo lavoro come volontaria a supporto dei migranti a Caserta e il 15 marzo dell’anno scorso insieme a mio marito, abbiamo deciso di impegnarci più nello specifico a favore della comunità ghanese. Lavorando a stretto contatto con i migranti ci siamo resi conto che c’erano delle esigenze specifiche che non vengono intercettate dalle tante organizzazioni sul territorio. Spesso i migranti ghanesi dopo aver il permesso di soggiorno vanno subito via, perché non trovano un lavoro che sia dignitoso o non “in nero”, e tornano solo per il rinnovo, con tutta una serie di difficoltà burocratiche successive legate alla residenza, etc. Abbiamo quindi deciso di creare una struttura che guidasse e orientasse i cittadini ghanesi non solo nella ricerca di un lavoro e nell’espletamento di tutte le pratiche burocratiche ma anche per l’integrazione.

Quali sono le principali difficoltà della comunità ghanese?

Innanzitutto la situazione politica e sociale attuale e i problemi pratici che comporta. La questione dell’iscrizione anagrafica è una prima grande difficoltà: ci sono ancora comuni che impediscono anche a chi ne avrebbe diritto di procedere con l’assegnazione della residenza. Anche la possibilità di trovare lavoro legale, non in nero. Tanti di noi lavorano in nero nelle campagne e sono vittime di caporalato: la maggior parte dei migranti che lavorano nelle campagne sono tra l’altro ghanesi. Sono quelli che consentono di avere il cibo fresco, i prodotti Made in Italy, sulle nostre tavole ma spesso lavorano in nero e sono sfruttati. Solo a Foggia sono l’80 per cento dei lavoratori, a Caserta il 70%, anche a Rosarno la maggior parte è Ghanese. Spesso quanti sono sottoposti a sfruttamento lavorativo poi accusano anche gravi e irreversibili problemi fisici.

Puoi dirci qualcosa in più sulla Ghana Union Association?

Al momento la GUACI ha circa ottanta soci ma siamo in crescita, e ci stiamo attivando anche a Pascarola, Capua e in comuni che – sebbene non in provincia – sono molto vicini come Caivano e Afragola. Siamo in costante contatto, ci incontriamo spesso per confrontarci e per trovare delle soluzioni ai problemi della comunità e di quelli che a noi si rivolgono. Un punto su cui siamo molto orgogliosi è l’attività in collaborazione con altre associazioni del territorio. Lo scorso marzo, ad esempio, proprio nel giorno dell’Indipendenza del Ghana, abbiamo incontrato la squadra di Castel Volturno Tam Tam Basket [qui il nostro articolo sulla squadra] per sostenere le loro attività. Con Massimo Antonelli, il fondatore della squadra, abbiamo organizzato una donazione di palloni da basket, kit di pronto soccorso, e altri accessori utili alla loro attività perché crediamo molto nel valore sociale della squadra.

Per noi è peraltro molto importante il sostegno dell’ambasciata del Ghana, che ci spinge ad andare avanti e a stringere i contatti con tutta la comunità locale e ghanese, anche in previsione della creazione di un consolato ghanese in Campania in futuro.

GUACI però non aiuta solo ghanesi. Solo poche settimane fa si è rivolto a noi un ragazzo nigeriano che aveva bisogno di un aiuto pratico nell’immediato, dal vestiario a un sostegno economico, e ci siamo attivati subito con una colletta e una raccolta di abiti.

Quella con la TAM TAM Basket non è l’unica collaborazione, però.

Sì, lo scorso 5 ottobre abbiamo lavorato con il Comitato per Villa Giaquinto [collettivo casertano attivo nella gestione dei beni comuni che prende il suo nome dall’omonimo giardino pubblico], per la sistemazione del parco pubblico che gestiscono. Crediamo che uno dei nostri obbiettivi debba essere aiutare lo Stato, la Comunità, in cui noi risiediamo. Abbiamo pensato di iniziare proprio a Villa Giaquinto perché è lì che spesso ci riuniamo. Proprio su questa linea organizzeremo, in collaborazione con l’AVIS, una donazione collettiva di sangue e stiamo organizzando con il comune di Caivano la sistemazione del giardino di una sua scuola.

Quale pensi possa essere il ruolo delle Associazioni migranti nella società italiana odierna? 

Noi crediamo molto nel valore del “dare”: non si tratta solo di chiedere i documenti e la giusta protezione sociale ma anche attivarci noi in prima persona per la comunità, per contribuire ad abbattere gli stereotipi che possono crearsi. Ora che abbiamo registrato l’Associazione stiamo infatti pensando di partecipare a qualche piccolo bando che ci aiuti nel sostenere le iniziative, vogliamo trovare una sede che ci consenta di diventare ancora di più punto di riferimento e di collaborare ancor di più con altre realtà sul territorio.

Ringraziamo Maajeedah per il tempo dedicatoci e per le foto a corredo dell’articolo.




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