La nuova era dell’advertising si basa sull’idea di comunicazione "non convenzionale", che si avvale di tecniche pubblicitarie di impatto emotivo, e su quella digitale, che utilizza i new media (social network, blog, community) e le loro potenzialità comunicative.
Sono argomenti, questi, di cui abbiamo già sentito parlare migliaia di volte: dalla Street Art (modifiche
degli spazi urbani per suscitare l’interesse degli spettatori), allo Stickering (affissione
di adesivi in spazi pubblicitari e su supporti privati), dall’Ambient Advertising (l’ambiente
diventa il messaggio pubblicitario), ai Social Network, le aziende oggi comunicano al proprio target di riferimento attraverso originali campagne, realizzate grazie a manifestazioni artistiche di ogni tipo che vedono lo spettatore come vero protagonista della "scena" e del passaparola tra i consum-atori.
Quella che oggi viene privilegiata è la qualità della comunicazione. La creatività connessa al brand forma
un connubio perfetto per parlare di advertising "non convenzionale".

Tutte le aziende che vogliono proporsi, coinvolgere e stupire, sanno bene che le armi vincenti sono idee innovative, concept originali, artisti brillanti.
Una delle tecniche che ultimamente sta prendendo piede a livello internazionale è la riproduzione di immagini o icone dell’arte di dimensioni giganti, realizzate con materiali inconsueti. Opere che riescono a fondere tra loro il brand, l’arte, gli spazi urbani e i fruitori, dando vita ad un unico messaggio.
Tra le aziende che hanno scelto questa tecnica di comunicazione vediamo l’iniziativa promosssa da
Coffee Grinders, nota marca di caffè australiana che, durante il Rocks Aroma Festival del 2009, ha proposto un
ritratto della Monnalisa davvero particolare.
Per il lancio della
Jordan series, un’edizione speciale di
Gatorade dedicata a Michael Jordan, è stata realizzata un’installazione a Chicago, con circa 15.000 bottiglie di isotonico, che riproduceva un’
immagine del famoso cestista.
In Italia, l’ultimo
spot dedicato all’Album calciatori Panini 2009/10, ha visto il coinvolgimento di più di 100 comparse e 200.000 figurine per realizzare un’enorme immagine della famosa rovesciata, emblema storico dell’album.
Il coinvolgimento e l’interazione tra aziende e consumatori diventa, in questo modo, il punto d’incontro per realizzare un progetto. Oltre a questi esempi di comunicazione “artistica” è interessante notare che, nel caso delle figurine Panini, un ulteriore coinvolgimento del target sia stato mosso da
Industree Group, l’agenzia di comunicazione che ha realizzato lo spot, proponendo sul web alcuni contenuti speciali del “making of”, rilasciando interviste inedite
al regista, agli
street-artists e al
Direttore Creativo.
L’arte si fa arte, i codici di comunicazione continuano a mutare seguendo l’evoluzione della società e le tendenze perseguite dai target di riferimento. Il futuro della comunicazione riserba ancora grandi sorprese.