mercoledì 22 febbraio 2023 - Phastidio

Arrivano gli Etf che investono come i parlamentari americani

Nella patria dei prodotti di investimento passivi il cui unico limite è la fantasia, arrivano due Etf che investono come i parlamentari Repubblicani e Democratici

Gli Stati Uniti, come noto, hanno il mercato finanziario più sviluppato del pianeta. Causa ed effetto di questa condizione è la forte innovazione finanziaria, dove il termine andrebbe posto rigorosamente tra virgolette. Poiché negli States prospera l’industria dei veicoli d’investimento passivi, quelli che riproducono i più svariati indici di mercato e la cui genesi è limitata solo dalla fantasia, capita che il lancio di nuovi Etf (exchange traded fund) sia una inesausta miniera di trovate, per estrarre valore e battere il mercato in generale, in tal modo giustificando commissioni di gestione dello strumento maggiori della manciata di centesimi di solito richiesti.

Tra gli ultimi arrivati tra questi prodotti se ne segnala una coppia che parte dal presupposto che i politici “sappiano” più dei comuni cittadini, oltre che agiscano come demiurghi del quadro normativo a mezzo di legislazione e norme, contribuendo in tal modo alle sorti di aziende e settori.

NANC E KRUZ

Come segnala il Financial Times, la partnership tra un data provider specializzato su opzioni e un’azienda di consulenza finanziaria, entrambi dai nomi suggestivi (Unusual Whales e Subversive Capital Advisor) ha portato alla nascita di due Etf che si focalizzano sulle compravendite azionarie di parlamentari Democratici o Repubblicani e dei rispettivi coniugi. Il primo ha come ticker NANC, il secondo KRUZ. Futile indicare che sono nomi che suggeriscono le provenienze partitiche (Nancy Pelosi e Ted Cruz, diremmo).

I due Etf si basano sulle dichiarazioni di compravendita azionaria che i membri del Congresso devono compilare per legge entro e non oltre 45 giorni per transazioni di controvalore eccedente i mille dollari, in base allo Stop Trading and Congressional Knowledge Act (Stock), creato per contrastare l’insider trading e più in generale i conflitti d’interesse.

Ognuno dei due Etf possiede circa 400 titoli. In termini di bias settoriali, quello Democratico pende verso il mondo Tech, mentre quello Repubblicano su energia e gioco d’azzardo. In sintesi, “niente ESG, siamo Repubblicani”.

Come detto, la premessa alla creazione di questi prodotti è che i parlamentari abbiano maggiori probabilità di battere un indice di mercato. Attraverso una serie di back test, cioè la verifica di come i due prodotti si sarebbero comportati in passato se fossero esistiti, i creatori hanno verificato che nel 2021 i politici hanno battuto l’indice S&P 500 di 1,2 punti percentuali (resta da capire se statisticamente significativo), mentre nel 2022, anno significativamente assai poco normale, sia per shock inflazionistico che per eventi bellici, la sovraperformance media è stata di ben il 17,5%.

L’obiezione a prodotti del genere è che l’intervallo temporale massimo di 45 giorni per denunciare la compravendita è decisamente ampio e di conseguenza il rilbilanciamento dei prodotti potrebbe esserne danneggiato. I creatori replicano che in realtà le comunicazioni avvengono in grande maggioranza tra 10 e 20 giorni dall’effettuazione. La tempistica di aggiornamento promessa dal gestore è settimanale.

COSTOSI E CON METODOLOGIA PROBLEMATICA

Questi due prodotti applicano commissioni di gestione decisamente elevate, pari a 75 centesimi. I fatti diranno se sono meritate oppure se anche questi Etf, come moltissimi altri, avranno una vita breve e grama. Resta la moda di prodotti tematici che tentano di giustificare le maggiori commissioni. In molti casi, meno eccentrici di questo, si tratta di specchietti per allodole che impacchettano azioni costose proprio perché di moda. Ricordate anche che un fondo tematico è cosa diversa da uno settoriale, anche se la distinzione a volte non si coglie immediatamente.

Funzioneranno, i due Etf che pedinano i parlamentari? Lo vedremo. Le critiche, oltre che sulla frequenza di ribilanciamento dei portafogli, sono centrate sulla eterogeneità dei soggetti investitori (i congressisti) e delle loro preferenze, anche temporali. I fatti dimostreranno anche se si è trattato di uno scherzo per incassare commissioni, ma è interessante sapere che uno dei due creatori, Unusual Whales, ha creato due Etf fittizi che riproducono gli effetti dei “consigli” di investimento del pittoresco anchor della CNBC, Jim Cramer.

Manco a farlo apposta, il prodotto fittizio “lungo”, cioè che fa quello che Cramer suggerisce sbraitando, fa distintamente peggio del “controindice” che fa l’opposto. Non si inventa nulla, dopo tutto: quanti tra noi hanno conosciuto personaggi i cui vaticini si risolvevano sistematicamente all’opposto, diventando notevoli indicatori “contrarian“, come dicono gli operatori di mercato, o “portasfiga”, come si direbbe in senso comune e politicamente scorretto?

Foto di Lorenzo Cafaro da Pixabay

 




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