venerdì 6 maggio 2022 - Antonello Laiso

Armi all’Ucraina?

Siamo ancora sulla nota dolente della guerra in Ucraina anche se mai vorremmo esserlo, la nostra solidarietà come quella di altri stati Europei e degli Stati Uniti è viva e reale, non solo per l'accoglienza di quei profughi ma anche come quella d'inviare sempre più medicinali ed armi a quel popolo che combatte per la libertà .

Constatiamo altresì che c'è una forte divergenza di opinione non solo in politica ma anche noi spettatori inermi su quel teatro di distruzione sull'invio delle armi in Ucraina, leggiamo all'uopo non pochi pareri contrastanti che ci rendono ancor di più incerti ed in ambasce sul tema. 
 
Un tale invio di armi può essere utile, o non può esserlo e favorire il contrario ovvero il prolungamento di una guerra e la resistenza di quei militari Ucraini e di quel popolo tutto stremato che ha imbracciato le armi, nonostante numericamente smisurato per dotazioni e forze numeriche militari rispetto all'aggressore?.
 
Mi chiedo se l'invio di tali armi premettendo che non sono contro tale misura possano diventare non lo strumento utile al conflitto o lo frena, ma contrariamente che lo possa alimentare .
 
Anche i piccoli bagliori di una guerra creano sacrifici in vite umane che stanno a significare che tale non è conclusa. Alimentare il conflitto determinerà logicamente anche un aumento inevitabile di vite umane cadute, di quegli eroi che stanno difendendosi con tutti i mezzi rischiando la propria vita per la propria terra.
 
Non inviare armi sarà una resa scontata in poco tempo a quella dittatura Putiniana, alle sue forze militari che tanti disastri primis in vite umane, crimini di guerra che ad una Nazione hanno fatto e stanno facendo. 
Una vittoria che magari inorgoglisce quel potere, il premio effimero della violenza di chi ha voluto una tale guerra.
 
Quando quella libertà dovesse arrivare con le mani sporche di sangue è difficile stringere quella mano.
 
Antonello Laiso



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