giovedì 23 settembre 2010 - Enzo Di Micco

Armandino sta bene, i genitori ringraziano l’anonimo donatore

Il bambino affetto di leucemia mieloide cronica. I genitori consevano il ricordo del gesto d’amore di un anonimo donatore di midollo osseo compatibile con quello del loro figlioletto; non esitano neppure a manifestare la riconoscenza a tanta gente, amici, parenti e vicini di casa che li hanno sostenuto ognuno con la propria solidarietà. 

SAN VITALIANO (NA) - “Grazie, grazie, grazie”. Sorridono e ringraziano i genitori del piccolo Armandino, il bambino affetto di leucemia mieloide cronica cui è stato protagonista in un una vicenda sconcertante, ma ricca di significato sociale e a lieto fine. Giovanni Guerriero e Orsola Sepe sono i genitori di Armando che conservano il ricordo del gesto d’amore di un anonimo donatore di midollo osseo compatibile con quello del loro figlioletto; non esitano neppure a manifestare la riconoscenza a tanta gente, amici, parenti e vicini di casa che li hanno sostenuto ognuno con la propria solidarietà. Una famiglia investita da un tragico evento. E accorati, i due coniugi dicono: “La nostra storia ci ricorda un singolare epilogo, penoso ma a lieto fine”. Tutto ha inizio una sera d’estate di alcuni anni fa, prima di cena, quando Orsola guardando il bimbo nota alcuni ematomi sul braccio del piccolo. Lo tocca per rendersene conto di cosa si tratta e si accorge che Armando ha anche la febbre alta. Il pediatra di famiglia gli prescrive le analisi. Il risultato riporta leucociti con 150mila globuli bianchi. Segue così il ricovero in ospedale con il susseguirsi di andirivieni della famiglia fra una struttura e l’altra, fino a che Giovanni e Orsola decidono di rivolgersi all’ospedale san Matteo di Pavia. Il calvario tra degenza del bimbo, visite e controlli per mantenerlo in vita con varie terapie, dura alcuni mesi fino al giorno in cui arriva il donatore del midollo osseo compatibile. Ricovero immediato, chemio per azzerare i valori, conseguente accesso al trapianto. L’epilogo finisce qui. Altre sfumature sono avvolte nella soddisfazione di tanta gente che ha seguito la famiglia manifestando grande solidarietà nei confronti dei coniugi Guerriero. "Questa storia - ha dice ancora Giovanni la rendiamo pubblica per suscitare sensibilità da parte di chi vollesse donare il midollo osseo. Armando ora sta bene e vive felice grazie ad un donatore anonimo del Trentino Alto Adige".






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