mercoledì 24 ottobre 2018 - Yvan Rettore

Appiattimento della politica e privatizzazione della formazione

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Il disinteresse e la diffidenza verso la politica costituiscono un fenomeno comune all'insieme del mondo occidentale. 
Vi sono non pochi paesi avanzati dove generalmente vanno a votare non più del 40% del corpo elettorale e anche in Italia i segnali già a livello locale vanno verso la medesima direzione.
E' sicuramente una cosa voluta e orientata dai poteri forti che controllano il nostro mondo, i quali fondano parte del loro dominio proprio sull'appiattimento della politica ridotta ormai ad un settore servo incondizionato degli interessi finanziari ed economici prevalenti in ogni singolo paese e anche quando questa sfocia nel populismo si discredita ulteriormente facendo un ennesimo favore a coloro che speculano su simili reazioni. 
Per quanto concerne la formazione, specie quella universitaria, le cose non vanno molto meglio. 
E questo benché vi sia un distinguo da fare, perché mentre in Italia la formazione superiore rimane sempre più staccata dal mondo lavorativo e si riduce ad un periodo di vita essenzialmente dedicato ad un accumulo di conoscenze sul piano teorico, in altri paesi a fronte di una maggiore integrazione col mondo del lavoro, si assiste ad una privatizzazione del settore e ad una difficoltà di accesso alla formazione e alla cultura per coloro che non possono permettersi il pagamento di studi dai costi esageratamente alti. 
Gli Stati Uniti, ma anche paesi come la Francia, la Svizzera e il Regno Unito sono un esempio palese di questa involuzione nell'accesso universale al mondo del sapere.
E questo aspetto unito ad una burocratizzazione eccessiva dello Stato abbassa notevolmente il livello complessivo del settore pubblico creando di fatto una massa di privilegiati, i quali essendo di buona famiglia, difficilmente potranno avere la percezione di cosa significhi gestire la cosa pubblica nell'interesse dell'insieme della collettività perché abituati da sempre a vivere nella bambagia e nella soddisfazione senza limiti di ogni loro capriccio.
 
Yvan Rettore



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