Angelo Vassallo: una storia ancora aperta
Il sindaco pescatore di Pollica (Sa) colpisce ancora dopo la sua morte: tre arresti in Provincia di Salerno.
Il motto il tempo è galantuomo si è rivelato vero ancora una volta.
Parrebbe proprio di sì a ben guardare la storia infinita che ancora viene scritta sui verbali e sulle pagine delle inchieste di «Ghost Road».
Tre arresti, quasi eccellenti viene da dire, e tutti a denominazine di origine controllata, tre arresti per continuare l'opera di un sindaco ucciso barbaramente a poco dalla sua abitazione in una cittadina di un Cilento che fu patria di briganti (secondo molti) e di insurrezioni (secondo i libri di storia).
Funzionari della Provincia di Salerno che si incontrano nell'ordinanza firmata dal gip del tribunale di Salerno su richiesta del procuratore Franco Roberti.
Il movente è scritto qui nel dettagli.
A me preme ricordare quanto sta ancora germinando dallo zelo di un uomo onesto come Angelo Vassallo, sindaco e pescatore di Pollica assassinato brutalmente.
Lui aveva sporto denuncia per le strade fantasma, per lavori pubblici che furono commissionati dalla Provincia, ma che non sono mai stati eseguiti.
Il surreale è che sono stati comunque pagati.
Ora ci penserà la magistratura a districare la spinosa faccenda, a stabilire se c'è reato o meno (per dirla con un eufemismo!), mentre la Guardia di Finanza di Salerno ha già arrestato tre imprenditori e tre dirigenti della Provincia di Salerno, che si trovano ora agli arresti domiciliari.
Il sindaco assassinato non merita, forse, uno spazio sui libri di storia?